Scenari previdenziali
Consegnati i calcoli attuariali sulle gestioni pensionistiche. La CDLS organizza un incontro pubblico per giovedì 31 marzo alla Sums.
San Marino, 29 marzo 2005
Serata dedicata al futuro delle nostre pensioni. La CDLS ha organizzato per giovedì 31 marzo alle 20.30 un incontro pubblico presso la sala Sums. Al centro una riflessione sulle linee di riforma alla luce dei calcoli attuariali con proiezioni sino al 2024.
Il governo ha infatti consegnato alle parti sociali un documento sulle ipotesi di riforma del sistema previdenziale contenete anche l’analisi statistico-attuariale sulle singole gestioni previdenziali in rapporto con il bilancio dell’ISS.
“Si tratta di un testo aperto – precisa il Segretario di Stato alla Sanità – che sviluppa un’inchiesta sul sistema previdenziale, propone una gamma di possibili scelte e prevede un ventaglio di opzioni”.
A giudizio della CDLS è ora necessario entrare nel dettaglio per l’intervento di riforma.
Tre i punti chiave: fissare l’età pensionabile; definire l’importo delle future pensioni in relazione alle aliquote versate e alla retribuzione media; stabilire un chiaro quadro normativo che regolamenti la previdenza complementare, ovvero il cosiddetto secondo pilastro.
La CDLS insiste sul fatto che tale integrazione all’attuale sistema basato sul calcolo retributivo dovrà avere caratteristiche obbligatorie, contrattuali e collettive.
Relatore della serata di giovedì 31 marzo sarà Raffaele Bruni, esperto in materia previdenziale che la Confederazione Democratica ha invitato lo scorso ottobre a San Marino in occasione della conferenza “Pensioni, quale futuro?”.
In quella occasione, Bruni aveva sottolineato che la natura contrattuale e collettiva del secondo pilastro“è un requisito essenziale per garantire una integrazione dei nuovi strumenti al Welfare sammarinese, rispettando cioè la natura sociale della copertura pensionistica. Questo non vuol dire che il secondo pilastro debba avere una connotazione pubblica, quanto invece che il ruolo di amministrazione, indirizzo e controllo venga assunto dalle parti sociali. Ciò garantisce che tutto il valore aggiunto prodotto dalla capitalizzazione rimanga ai lavoratori, evitando i costi di un sistema individualistico. A sua volta lo Stato dovrebbe intervenire garantendo sia un quadro normativo di tutele e di supporto, sia realizzando interventi che aiutino lo sviluppo della cultura previdenziale e agevolino l’operatività del secondo pilastro”.
Per capire l’importanza di questi nuovi strumenti basta soffermarsi su alcuni numeri. “E’ possibile immaginare – aveva spiegato l’esperto della CDLS – che un’adesione dei 18 mila lavoratori sammarinesi con una contribuzione annua media di 1500 euro, nel giro di pochi anni porterebbe alla formazione di cifre considerevoli. Secondo alcuni calcoli estremamente prudenziali, in 20 anni questo sistema a capitalizzazione collettivo potrebbe accumulare oltre 700 milioni di euro, arrivando a 30nni a pesare più del 50% del PIL di San Marino. Di fronte a queste cifre, è facile capire l’importanza del coinvolgimento delle parti sociali non solo nella fase della contrattazione della contribuzione, ma soprattutto nella fase del controllo della gestione, che ovviamente dovrà essere affidata a grandi operatori finanziari. Questo sistema di controllo è essenziale per garantire che tali risorse vengano gestite con la prudenza necessaria per garantire una pensione che, a regime, potrebbe arrivare a pesare circa il 20% dell’ultimo stipendio”.