Frontalieri-tax ingiusta
Al vertice romano presso il Ministero delle Finanze il sindacato ha proposto soluzioni per una fiscalità più equa.
San Marino, 7 marzo 2005
Dual-tax, alla ricerca di una soluzione tecnica. Nel pomeriggio di lunedì 7 marzo a Roma si sono finalmente aperte le porte del Ministero delle Finanze, dove si è tenuto un vertice tra Csu, comitato frontalieri e lo staff tecnico del vice ministro all’economia Mario Baldassarri.
“Il governo italiano metterà la problematica dei frontalieri al primo punto dell’incontro in calendario nei prossimi giorni con il governo sammarinese sull’accordo di cooperazione economica tra San Marino e Italia”. Lo ha annunciato Sandro Cacchiarelli, segretario particolare del Vice Ministro dell’economia Mario Baldassarri, che assieme ad Andrea Bellei, dello staff tecnico del Ministero, si sono incontrati con una delegazione della CSU e del Comitato Frontalieri, formata da Gilberto Piermattei, Giorgio Felici, Ivan Casadei e Paride Neri.
“Abbiamo registrato un’ampia disponibilità ad affrontare tutti i problemi del frontalierato, ora naturalmente attendiamo che questa disponibilità si trasformi in fatti concreti al tavolo dell’accordo di cooperazione economica italo-sammarinese”, afferma Giorgio Felici, segretario industria della CDLS.
In particolare, il sindacato ha rinnovato la richiesta di far uscire la frontalieri-tax dalla Legge Finanziaria italiana e di risolvere la problematica fiscale senza dover attendere i tempi lunghi della ratifica della convenzione del 2002 tra San Marino e Italia contro le doppie imposizioni. Convenzione che prevede abbattimenti fiscali ben superiori agli attuali 8mila euro stabiliti dalla legge finanziaria.
Lo staff del viceministro dell’economia ha manifestato ampia disponibilità ad affrontare la problematica e a ricercare le soluzioni più adeguate, scendendo anche sul piano tecnico. Nel corso dell’incontro, in cui si è dimostrato molto utile il lavoro dei due esperti fiscali della CSU Frabrizio Cremoni e Massimiliano Romualdi, è così emersa la proposta di varare congiuntamente una convenzione specifica sul frontalierato, che dia soluzione a tutti i nodi sul tappeto.
In sostanza, sindacato e comitato frontalieri hanno spinto per varare una convenzione ad hoc che raccolga quanto sottoscritto nella convezione bilaterale del 2002, ovvero abbattimenti fiscali pari al 65% fino a un massimo di 24 mila euro di reddito.
Al termine del vertice, la delegazione del sindacato sammarinese e lo staff del il Ministero italiano dell’Economia hanno previsto nuovi incontri per proseguire nella ricerca e definizione delle migliori soluzioni per i quasi 6 mila lavoratori italiani occupati sul Titano.