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Pensioni, quando i conti si colorano di rosso

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Il vice segretario Confederazione Democratica, Luca Montanari, avverte che la riforma previdenziale non può attendere. Ecco la ricetta della CDLS.

San Marino, 25 marzo 2004

Dalla mozione finale del 12° congresso della CDLS emerge come prioritaria la riforma del sistema previdenziale. Il vice segretario, Luca Montanari, fresco eletto dal Consiglio Confederale uscito dal congresso, spiega il perché.

“Il rapporto tra lavoratori e pensionati lentamente, ma inesorabilmente, si è avvicinato al punto in cui il saldo tra entrare e uscite andrà in rosso. Forse ciò avverrà già da quest’anno. Inoltre il tasso di crescita occupazionale negli ultimi due anni si è ridotto del 75%, rimarcando così lo squilibrio del sistema”.

Montanari quindi ricorda che “da tempo la CDLS afferma che il sistema previdenziale attuale, cioè a ripartizione, dovrà rimanere il pilastro principale, consapevoli comunque di dover intervenire sui parametri che lo compongono: aliquote contributive, modalità di calcolo, età minima di maturazione del diritto previdenziale. Vanno poi tenuti in considerazione due aspetti importanti, ovvero la questione dei lavori usuranti e l’introduzione anche nei settori privato della pensione di anzianità. E per dare prospettiva di lungo periodo alla previdenza pubblica è necessario introdurre un secondo pilastro di natura contrattuale che si configura nei fondi pensione collettivi”.

Luca Montanari sottolinea anche un’altra priorità: quella della stabilizzazione del mercato del lavoro. “Il governo deve prima di tutto aprire il dibattito sulla riforma del mercato del lavoro. Il che significa metter mano ad una normativa che colga l’ambizioso obiettivo di coniugare i diritti dei lavoratori e lo sviluppo delle imprese, rendendo in questo modo coerente la domanda e l’offerta di lavoro. Ma nel frattempo è urgente intervenire su quell’area dei cosiddetti lavori atipici, in particolare le consulenze e le assunzioni interinali, perché è in atto da parte degli imprenditori il mancato rispetto delle leggi e delle normative in vigore sul diritto del lavoro. Non solo – termina il vice segretario della CDLS – è necessario intervenire sull’inserimento nel mercato occupazionale di quelle persone particolarmente svantaggiate e più deboli, favorendo politiche attive, come ad esempio una riforma degli ammortizzatori sociali.

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