Riflessioni nel Giorno della Memoria

Il mondo del lavoro si associa al messaggio dei Capitani Reggenti che commemora il sacrificio di 6 milioni di ebrei.

San Marino, 27 gennaio 2004

I Capitani Reggenti hanno diramato martedì 27 gennaio un messaggio per il Giorno della Memoria. Il mondo del lavoro si associa alla profonda riflessione della Reggenza che commemora il sacrificio di 6 milioni di ebrei.

Messaggio dei Capitani Reggenti.

Ricordare, a quasi sessant’anni da quel dramma, le vittime dell’olocausto è un dovere che interpella la coscienza degli uomini del nostro tempo, che si dichiarano – a giusto titolo – figli di una nuova civiltà.

E’ pure vero che tragedie come quella sono forse irripetibili – almeno nelle dimensioni e nel grado di barbarie – ma, come ci ammonisce Primo Levi, se è poco probabile che si verifichino di nuovo, simultaneamente, tutti i fattori che hanno scatenato la follia nazista, si profilano tuttavia alcuni segni precursori.

Segni che intravediamo anche noi, quasi tutti i giorni e a diverse latitudini, nell’intolleranza verso i più deboli, nell’emarginazione dei diversi, nel silenzio di chi può fare e non fa, nell’implorazione di chi chiede e non viene ascoltato.

Il terzo e quarto mondo dimenticati sono la nostra “shoah”, quella del mondo occidentale ricco e disincantato. Ma anche il pregiudizio e l’indifferenza per le nuove povertà, che pure proliferano attorno a noi, sono una sorta di “shoa” domestica, della quale molto spesso fingiamo di non accorgerci.

La Reggenza, mentre rende omaggio alla sofferenza e al sacrificio di sei milioni di ebrei crudelmente uccisi nei campi di concentramento nazisti, invita i sammarinesi a non dimenticare la loro naturale attitudine alla comprensione e al rispetto della persona, cosicché essi stessi, al di là di questa giornata particolare, siano in ogni momento – seconda l’esortazione carducciana – “memoria, testimonianza, ammonizione”.