Industria, agenda fitta d’impegni
Il direttivo della FLI-CSU si riunisce per discutere il contratto. Il 14 e il 17 settembre appuntamenti sulla dual-tax.
San Marino, 13 settembre 2004 Rinnovo del contratto e frontalieri-tax. E’ un’agenda fitta di impegni quella della Federazione Industria della CSU. Oggi pomeriggio, lunedì 13 settembre, il direttivo della FLI- CSU presenta la piattaforma per il rinnovo dei contratti industria e artigianato. Per i segretari della FLI-CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, si tratta del primo test sulle proposte sindacali. Tra gli impegni contrattuali della Federazione Industria c’è la lotta alla precarietà, con la richiesta di cambiare la legge su controlli e sanzioni contro il lavoro abusivo, mentre sul fronte del lavoro interinale viene ribadita l’assoluta centralità del collocamento pubblico rispetto alle agenzia di lavoro temporaneo. In primo piano anche la tutela dei lavoratori sammarinesi e residenti assunti con contratti a tempo determinato. Il capitolo economico della bozza di rinnovo contrattuale prevede il rilancio di una strategia in grado di allineare le retribuzioni dei lavoratori alle dinamiche dell’inflazione. Tra le proposte c’è quella di incrementare gli scatti legati all’anzianità di servizio. Per la giornata di martedì 14 settembre, alle 17.30 presso la sede CSU, è in programma la riunione del comitato frontalieri. All’ordine del giorno c’è una verifica organizzativa della manifestazione in programma il primo ottobre a Roma contro la doppia tassa. Venerdì 17 settembre ripartono invece i contatti con i parlamentari italiani. Una delegazione del sindacato e del comitato frontalieri ha in programma a Rimini, alle 16.30 presso la sede di Forza Italia, un faccia a faccia con il senatore azzurro Giampaolo Bettamio e l’onorevole dei Ds Sergio Gambini per valutare una proposta comune di legge ordinaria. “E’ urgente – spiega Giorgio Felici, segretario industria della CDLS – far uscire la questione frontalieri dalle competenze della Legge Finanziaria. Questo perché l’attuale trattamento fiscale è iniquo e penalizzante peri i lavoratori e l’economia sammarinese e poi per rispettare la convenzione bilaterale italo-samamrinese del 2002. Convenzione che prevedeva appunto una legge ordinaria con abbattimenti fiscali superiori all’attuale area no-tax di 8 mila euro”. |
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