Uscire dalla conflittualità
Il vice segretario Montanari all’assemblea dell’Assoindustria: rilanciare le relazioni industriali per lo sviluppo della nostra economia.
San Marino, 30 novembre 2005
Relazioni industriali sotto zero. In occasione dell’assemblea dell’ANIS, in programma mercoledì 30 novembre al Kursaal, il sindacato resta fuori dalla porta. “Un mancato invito figlio di un clima conflittuale”, afferma il vice segretario CDLS, Luca Montanari.
Clima che si trascina da mesi e che ha toccato il culmine con il via libera consiliare alle Istanze d’Arengo sul diritto di sciopero.
“Quel via libera è stato un errore politico”, afferma senza mezzi termini Montanari. “Nessuno infatti si rende conto che l’onda emotiva suscitata dai blocchi stradali dell’ultima vertenza contrattuale è stata strumentalizzata per spostare a livello istituzionale i conflitti e le spaccature tra le parti sociali. Impegnare il governo a proporre una legge che regolamenti lo sciopero significa solo delegare ad altri la volontà di mediare, con il rischio di non trovare soluzioni utili”.
L’interrogativo che il vice segretario Montanari pone sul tappeto è molto netto: “Può il sindacato accettare come fare lo sciopero? Perché, al di là delle chiacchiere, è questa la questione di fondo che sta dietro alle due Istanze d’Arengo. Approvarle è stato dunque uno sbaglio politico, in quanto ha significato accettare e cristallizzare le spaccature che hanno segnato il negoziato tra sindacato e associazioni imprenditoriali”.
“Coinvolgendo la politica – afferma Montanari – su questo terreno, ragionare cioè su come imbrigliare le lotte dei lavoratori senza interrogarsi sui motivi delle proteste sociali, non aiuta a risolvere i problemi, ma al contrario serve solo a riaprire la conflittualità a tutto campo. Lo confermano del resto le recenti prese di posizione dell’Associazione Industriali, che per difendere le Istanze d’Arengo non ha trovato di meglio che accusare il sindacato di aver inscenato i blocchi solo per difendere i frontalieri. Accusa insensata e fortemente demagogica: gli scioperi avevano semmai l’obiettivo di arginare la precarietà per sammarinesi e residenti, e garantire ai nostri giovani contratti di lavoro stabili”.
“E con la demagogia – continua il vice segretario della Confederazione Democratica – non si fanno passi in avanti. Certo, dagli errori nessuno è indenne, tanto meno l’Assoindustria. Ma lo sbaglio imperdonabile è quello di alimentare un clima di scontro sempre e comunque, ritardando il rilancio delle relazioni industriali sui problemi veri della nostra economia”.
Un segno del grave deficit di dialogo tra le forze sociali è la celebrazione dell’annuale assemblea generale ordinaria dell’ANIS, che cade nel 60° anniversario dell’associazione, senza la partecipazione delle confederazione sindacali.
“Un’assenza dovuta – spiega Montanari – al mancato invito da parte degli imprenditori, fatto che rimarca lo sfilacciamento delle relazioni industriali. Il mancato invito è figlio di un clima conflittuale, una reazione emotiva che non serve a nessuno. Voglio tuttavia esprimere all’assemblea dell’Assoindustria l’auspicio di un proficuo lavoro, orientato a favorire lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, in quanto per il sindacato il nostro sistema industriale è tuttora uno snodo fondamentale per la crescita della Repubblica. Obiettivo, questo, che accomuna il movimento dei lavoratori a quello degli imprenditori.
“Bisogna partire da qui – conclude il vice segretario CDLS – per affrontare i nodi veri che sono sul tappeto: investimenti e innovazione tecnologia, gestione dei contratti e della legge sul lavoro, regole per l’avvio di una nuova stagione di relazioni industriali. Lo strumento rimane uno solo: affermare la concertazione senza inseguire la logica dei vinti e dei vincitori; l’obiettivo: un patto per lo sviluppo del settore industriale, mettendoci alle spalle una stagione di aspra conflittualità”.