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Uffici pubblici: tutti i numeri dei pensiona

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Sono circa 90 all’anno i dipendenti che vanno in pensione nel settore pubblico allargato. E a fine decennio la quota raddoppierà.Cifre che pesano sul confronto fra governo e sindacato.

San Marino, 24 gennaio 2004

Nella Pubblica Amministrazione si va in pensione al ritmo di 90 dipendenti all’anno. Numero destinato a raddoppiare a fine decennio. Ma quanto pesa l’invecchiamento della PA al tavolo della riforma?

“Sul serrato confronto fra il sindacato e il governo sulla riorganizzazione della PA – risponde Antonio Ceccoli, dirigente della FPI-CDLS – i numeri sulle uscite pensionistiche vanno tenuti in grande considerazione. Il confronto infatti ha come obiettivi nel breve periodo la definizione della pianta organica minima e la revisione del fabbisogno delle mansioni ausiliarie. Negli ultimi due anni si è assistito ad una dimagrimento della macchina statale dovuto sia ai pensionamenti che al blocco delle assunzioni. Se da una parte si sono risparmiate risorse economiche, dall’altra non ci si è preoccupati di dare continuità a ruoli essenziali per il buon funzionamento dell’amministrazione”.

Pertanto, continua Antonio Ceccoli, il sindacato non si sottrae al confronto, ma ribadisce “la necessità di ricoprire i posti indispensabili” e che soprattutto “si tenga conto delle uscite consistenti future, al fine di non impoverire ulteriormente il patrimonio professionale della Pubblica Amministrazione. In sostanza bisogna fissare delle regole che permettano di governare il turn-over della Pa senza compromettere l’efficienza dei servizi e, soprattutto, l’Esecutivo dia una risposta chiara su quali servizi vuol mantenere”

Ma vediamo più da vicino i numeri delle uscite pensionistiche.

A tal proposito si riportano alcune elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi della CDLS che attraverso il suo responsabile Giorgio Busignani, danno un quadro sui flussi in uscita per pensionamenti. Si evidenzia che 575 dipendenti fra coloro che sono effettivamente in organico hanno un’età compresa fra i 50 e i 60 anni.
Tenuto anche conto che i pensionamenti oltre i 60 anni sono poco numerosi, si può calcolare una media annua di 50/60 uscite.
Un altro contributo sul tema dell’invecchiamento della P.A., ed in particolare sulle implicazioni previdenziali, viene dall’analisi dell’anzianità di servizio: i lavoratori che hanno maturato tutti e dieci gli scatti biennali di anzianità superano abbondantemente le 800 unità e pertanto un calcolo approssimativo indica che nei prossimi 15 anni il flusso in uscita sarà mediamente superiore alle 50 unità all’anno; dato che tutto sommato conferma il pur approssimativo calcolo effettuato sull’età anagrafica.

A conclusione di questo ragionamento si possono aggiungere alcune considerazioni sui settori ausiliari e cioè sul contratto privatistico e sui salariati A.A.S.P.. Considerato che in questi comparti non è prevista la pensione di anzianità va ricordato la variabile dei cantieri integrativi nei quali si lavora con l’obbligo di pensionamento al compimento del 60° anno, sempre che si abbia maturato gli anni occorrenti per accedere alla pensione.

In generale si può affermare che nei due settori sono complessivamente 450 i dipendenti compresi fra i 50 e i 65 anni, per cui la media annua in uscita si attesta intorno alle 30 unità. Più realisticamente, tenendo conto della già citata variabile relativa ai cantieri integrativi, la media potrebbe avvicinarsi ai 35 pensionamenti annui, portando il contingente totale in uscita nel settore pubblico allargato ad una media di 85/90 unità annue.
Naturalmente, anche se queste cifre rappresentano un dato attendibile limitatamente alla quantità del contingente in uscita nel periodo considerato, le medie dei pensionamenti annuali non possono essere considerate tali.

Per rispondere all’esigenza di quantificare anche i flussi annuali, pur essendo consapevoli dell’impossibilità di fornire dati certi a causa della flessibilità dei parametri di uscita previsti per legge, limitatamente ai dipendenti effettivamente in organico, si possono eseguire alcune previsioni di uscita per anzianità di servizio nel periodo 2004/2015.
E’ interessante sottolineare come le uscite rimangano di entità tutto sommato modeste nel periodo 2004/2006, per poi accelerare bruscamente fino a raggiungere livelli decisamente alti a fine periodo.

La media delle uscite nel periodo considerato è di circa 47 unità annue, cifra che conferma il calcolo già proposto sullo stock di dipendenti con almeno 20 anni di anzianità. Riguardo ai livelli si può generalizzare dicendo che in media andranno in pensione ogni anno poco meno di 2 dirigenti, 16 fra i livelli 8 e 9 in prevalenza insegnanti, e 18 fra i livelli 6 e 7.

A conclusione di questo ragionamento sull’anzianità e quindi sulle previsioni di uscita, si può affermare che, aldilà dell’attendibilità del singolo dato, è certo che verso la fine del decennio l’entità delle uscite come minimo raddoppierà, per aumentare ulteriormente negli anni successivi.

 
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