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Troppa confusione sulle pensioni

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La CDLS scrive ai consiglieri per chiedere di bloccare l’articolo della finanziaria sulla riforma previdenziale.

San Marino, 16 Dicembre 2004

Finanziaria al centro, mercoledì 15 dicembre, della segreteria CDLS. Dopo aver valutato positivamente gli emendamenti concordati sui temi sociali, il vertice sindacale ha espresso contrarietà per l’inserimento nella legge di bilancio di impegni sulla riforma previdenziale(art. 77).

Innanzitutto è stato messo in evidenza un vero e proprio colpo di mano da parte del Governo, che non ha informato il Sindacato della volontà di inserire nella legge di bilancio aspetti così importanti per il futuro di migliaia di lavoratori.

Questa impostazione di fatto vincola oltremisura il confronto, gettando alle ortiche la concertazione con le parti sociali. Altra critica riguarda i tempi indicati dalla finanziaria, che prevede entro il 31 Marzo il varo della riforma. Una data inaccettabile, perché siamo in totale assenza di proposte governative e tanto meno di punti concordati, non c’è stato nessun confronto tecnico con i consulenti della Segreteria alla Sanità ed infine non c’è traccia di calcoli attuariali, ovvero delle proiezioni per gli anni a venire sui diversi scenari previdenziali, elemento indispensabile per far partire qualsiasi processo riformatore.

La segreteria CDLS intende rimarcare dunque che il metodo su questa materia è sostanza. L’impostazione corretta è quella del ‘cantiere aperto’ e della concertazione: va immediatamente avviato un tavolo tecnico che supporti con strumenti conoscitivi le scelte politiche. Il che significa che una volta concordati gli obiettivi di fondo, vanno selezionati gli interventi in funzione della loro efficacia nel tempo.

La Confederazione Democratica da tempo è impegnata ad approfondire la tematica previdenziale; in particolare, in occasione del 12° Congresso Confederale, la problematica delle pensioni è stata al centro del dibattito. Recentemente attraverso un convegno pubblico si è sostenuta la necessità di introdurre un secondo pilastro, che si configura quale previdenza complementare di natura contrattuale e collettiva.

Questa proposta nasce dalla ferma consapevolezza di dare prospettiva all’attuale sistema a ripartizione che per la CDLS è e deve rimanere l’asse portante della previdenza. Ma per avere futuro, il meccanismo solidaristico a ripartizione deve essere alleggerito, e quindi affiancato da un secondo pilastro che deve essere parte integrante dello stato sociale, ossia di natura contrattuale e collettiva per non lasciare ogni singolo individuo solo di fronte al compito di costruirsi la propria pensione.

Per capirci meglio, si dovrà creare un’architettura legislativa a tutela del risparmio previdenziale sulla base della specifica Direttiva europea, la quale si basa principalmente sul modello italiano creato all’interno della riforma pensionistica del 1995 concertata fra governo e parti sociali.

Nel frattempo, si assiste purtroppo alla nascita di iniziative private che nulla hanno a che vedere con la previdenza complementare, poiché si tratta di fondi individuali che si configurano come normali piani di accumulo o gestioni patrimoniali.

Inoltre queste iniziative a fine esclusivamente commerciale, vengono rafforzate da incentivi di legge che permettono una possibile detrazione dal reddito complessivo e che sembrano nate appositamente per favorire qualche progetto finanziario di una delle più importanti banche sammarinesi, banalizzando il valore sociale ed etico della previdenza complementare togliendole inoltre risorse vitali. Oltre a ciò c’è il forte dubbio sulla detraibilità fiscale da parte dei frontalieri di questi prodotti finanziari. Oltre al dramma della doppia tassa, si potrebbe aggiungere la beffa della mancata detraibilità delle somme accantonate poiché tali prodotti si configurano più come investimenti finanziari (con tutti i rischi conseguenti) e non come prodotti previdenziali.

Ritornando all’attualità della legge di bilancio in discussione nell’aula consiliare, la Segreteria CDLS ha inviato una lettera a tutti i consiglieri e ai membri del Governo chiedendo di soprassedere all’articolo 77 e di aprire immediatamente un confronto preliminare con le forze sociali per definire il metodo, i contenuti e i tempi della riforma.