Teleprecari
Giornalisti RTV: il sindacato chiede l’assunzione dei collaboratori. Inviata proposta alla direzione aziendale.
San Marino, 18 novembre 2005
Telecollaboratori? No, dipendenti a tutti gli effetti. E il sindacato chiede alla direzione di San Marino RTV di assumere i giornalisti precari.
I delegati sindacali di RTV e i dirigenti della Centrale Sindacale Unitaria, Giuliano Tamagnini e Giorgio Felici, hanno inviato alla direzione della tivù di Stato un’articolata proposta che punta a trasformare i rapporti di collaborazione interna in regolari assunzioni.
“Attualmente la forza lavoro della San Marino RTV – si legge nella proposta – è composta da dipendenti affiancati da circa 25 persone che sono considerate e retribuite dall’azienda come collaboratori ma, di fatto, si tratta di dipendenti a tutti glie effetti”.
“I loro nomi – fa presente il sindacato – appaiono nei turni di lavoro dei vari settori e i turni vengono firmati dai responsabili di ogni settore. I loro orari sono gli stessi applicati al personale dipendente. I turni di riposo e di non lavoro rientrano nel normale turn over del personale assunto. In ultimo, sono dotati di cartellino aziendale e con esso, su richiesta dell’azienda, timbrano entrate, uscite e pause di lavoro”.
Da questo quadro emerge che “la loro operatività e la loro presenza è costante e continua all’interno dell’azienda e che non possono essere riconducibili allo status di collaboratori”.
Insomma, per il sindacato “il ruolo attuale dei collaboratori è a tutti gli effetti quello di lavoratori subordinati”.
“Ne consegue che – afferma il documento sindacale – in base alle norme di legge vigenti a San Marino, a quanto stipulato dai contratti nazionali e di settore e in base alla giurisprudenza che tutela i lavoratori, per i collaboratori di San Marino RTV è necessario procedere all’adeguamento del trattamento normativo, assicurativo ed economico”.
La CSU quindi propone all’azienda televisiva un percorso a tappe che dovrà iniziare dal 1 gennaio 2006. Punto di partenza l’anzianità di servizio di ogni collaboratore.
Per il futuro, il sindacato propone all’azienda che l’eventuale utilizzo delle collaborazioni esterne “dovrà essere oggetto di confronto fra le parti” e che “proporrà alla discussione un contratto-tipo per i collaboratori che però non potrà essere applicabile a quelle mansioni che rientrano nel normale ciclo lavorativo dell’emittente televisiva”.