Tasse e precarietà, la battaglia continua
Dopo la grande prova di forza lanciata dal mondo del lavoro sammarinese, il sindacato spinge per una trattativa a tutto campo.
San Marino, 8 luglio 2004
E’ stato forte e chiaro il segnale che il mondo del lavoro sammarinese ha lanciato mercoledì 7 luglio partecipando in massa alla manifestazione sindacale a sostegno dei frontalieri. Chiesto la governo di ridiscutere con Roma la partita fiscale e quella dei diritti.
“E’ stata una forte dimostrazione di unità e solidarietà – ha commentato la CSU la manifestazione in piazza della Libertà – dell’intero mondo del lavoro sammarinese, nella piena consapevolezza che i problemi dei frontalieri sono problemi di tutti”
La nota prosegue sottolineando che nel corso degli incontri di mercoledì a palazzo Begni con governo e associazioni imprenditoriali, la CSU ha chiesto al Congresso di Stato di tenere in forte considerazione le richieste sindacali a sostegno dei diritti dei frontalieri, e di farle proprie, presentandole nell’incontro di venerdì 9 luglio a Roma con la delegazione del Governo italiano sull’accordo di cooperazione bilaterale. Proposte sindacali che riguardano il trattamento fiscale, normativo e sanitario.
La CSU ha posto un forte accento sul nodo fiscale: “Il governo sammarinese – si legge nel comunicato – deve farsi portavoce nei confronti delle autorità italiane della necessità di far rispettare la convenzione italo-sammarinese del 2002 “contro le doppie imposizioni fiscali”, e di definire in tempi brevi la legge ordinaria da parte del Parlamento, che preveda un abbattimento ben superiore agli attuali 8mila euro. Il Sindacato ha chiesto che la cifra di abbattimento si attesti almeno sui 15mila euro. Ribadita, inoltre, la richiesta di abrogare il rimborso sanitario previsto dalla convenzione tra i due Stati del 1974”.
Rispetto alla richiesta sindacale di stabilizzare i rapporti di lavoro, la proposta dell’esecutivo appare ancora troppo debole e incompleta, in quanto non definisce in maniera chiara i tempi per la trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per le assunzioni sia pregresse che future.
“Abbiamo notato – rimarca la Centrale Sindacale – da parte delle associazioni di categoria, e in particolare dell’ANIS, scarso impegno nel giungere in tempi brevi alla soluzione dei problemi del frontalierato, con un atteggiamento di attesa e rinvio. Comportamento non condivisibile, in quanto contribuisce ad aumentare i problemi e la conflittualità. Infatti, se le problematiche dei frontalieri non saranno risolte in tempi brevi, le stesse saranno trasferite all’interno delle prossime piattaforme rivendicative per i rinnovi dei contratti già in scadenza alla fine di quest’anno”.
Il sindacato afferma che la battaglia contro la doppia tassazione e per i diritti non si ferma: “E’ indispensabile continuare la mobilitazione, che ha tratto un forte impulso dalla partecipazione dei lavoratori alla manifestazione sul Pianello. Per la prossima settimana si terrà un’altra riunione del Comitato Frontalieri, per fare il punto sulle iniziative di questi giorni e per definire ulteriori forme di lotta e di pressione nei confronti delle autorità sia italiane che sammarinesi, per cogliere gli obiettivi prefissati.
Dal canto suo, il Governo sammarinese si è impegnato a far pervenire alle parti entro la giornata di oggi giovedì 8 luglio il documento che presenterà all’interlocutore italiano nell’incontro di domani a Roma. Documento che la CSU si riserva di esaminare e valutare con estrema attenzione. “Poiché sul tavolo – conclude la CSU – ormai sono stati posti tutti gli elementi necessari alla soluzione delle problematiche, da parte nostra riteniamo indispensabile che le delegazioni dei due governi fissino un calendario stringente di incontri per giungere in tempi rapidi alla positiva conclusione della trattativa.