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Con le modifiche al Testo unico sulle imposte i lavoratori frontalieri pagano il 15% in più. Gambini: “Franchigia da aumentare”

San Marino, 16 settembre 2005

Riparte il pressing contro la frontalieri-tax che penalizza migliaia di lavoratori occupati a San Marino. Quest’anno la doppia tassazione ha subito un aggravio d’imposta pari al 15%.

Questo per effetto di cambiamenti intervenuti nel Testo Unico delle imposte sui redditi a partire dal 1° gennaio 2004 ed in particolare da quanto riportato dall’Art. 165 sul “Credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero”. Tant’è che i lavoratori frontalieri non hanno più la possibilità di portare in detrazione l’intera somma delle imposte versate a San Marino.
“Modifica – afferma il segretario Federindustria della CDLS, Giorgio Felici – che rende ancora più iniquo e penalizzante il trattamento fiscale dei redditi frontalieri con tagli mensili alle buste paga di oltre 200 euro”.

E con la Finanziaria 2006 alle porte, nella giornata di giovedì 15 settembre il parlamentare riminese Sergio Gambini ha presentato in commissione Finanze una risoluzione, cioè l’atto di indirizzo del Parlamento che, se approvato, costruirà un obbligo per il Governo. “Presto l’Esecutivo dovrà redigere e presentare alle Camere al Finanziaria 2006 – spiega il parlamentare – la stessa legge che nel 2003 ha introdotto la nuova imposizione. Forse non siamo in tempo per emanare la legge di ratifica dell’accordo italo – sammarinese che gli oltre 5500 lavoratori attendono. E nemmeno per la legge ordinaria, prevista dalla Convenzione, che regoli, una volta per tutte il loro regime fiscale. Però forse possiamo far sì che il Governo riveda la franchigia degli 8000 euro, ormai inadeguata per le recenti modifiche al Testo unico sulle imposte sui redditi, elevandola a 12 mila euro almeno”.

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