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Swissair, 5 domande per aprire un’inchiesta

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Il testo integrale della lettera che il presidente dell’ASDICO-CDLS ha spedito alla Banca Centrale del Titano.

San Marino, 6 marzo 2004

Si basa su cinque interrogativi l’indagine che il presidente dell’ASDICO-CDLS, Marco Beccari, ha chiesto di aprire alla Banca Centrale. Cinque domande per chiarire il caso Swissair.

Nel mirino la gestione dei titoli da parte di un istituto di credito del Titano.
Ecco il testo integrale della lettera che il presidente dell’ASDICO ha spedito al Segretario di Stato per le Finanze, Pier Marino MULARONI, al Presidente della B.C.S., Banca Centrale Sammarinese, Antonio VALENTINI, al Coordinatore Divisione Vigilanza B.C.S. – Banca Centrale, Mauro MARCONI.

Facciamo seguito alle innumerevoli istanze presentate agli sportelli della ASDICO-CDLS da parte di piccoli risparmiatori sammarinesi ed italiani e con la presente richiediamo alla Divisione Vigilanza della Banca Centrale Sammarinese di avviare immediatamente una approfondita ispezione a carico della Banca che ha negoziato agli investitori i titoli di cui all’oggetto.

Dalla documentazione che abbiamo sinora raccolto si evidenziano gravi e preoccupanti anomalie soprattutto riguardo all’informativa sul rischio dell’investimento (sulle contabili è stato indicato CRED.SUIS. 21/3/2002 – 6% – ISIN: XS0126755429 con una sibillina dicitura RISCHIO DI CREDITO: SWISS AIR) mentre – nella realtà come si evince dalle comunicazioni successive, i titoli in questione erano “bond“ SAirGroup Finance Notes 1999 – 6,625% – Scad. 6/10/2010 – ISIN: XS0118391936).

Da quanto detto si evince che i risparmiatori (tutti erano convinti di aver acquistato titoli del Credit Suisse) non sono stati informati sul rischio dell’investimento, che la durata del “bond” evidenziata sulla contabile (21/3/2002) era fuorviante rispetto alla data effettiva di scadenza (6/10/2010 !!), che il collocamento di tali titoli è stato – in buona parte – effettuato nel mese di Aprile 2001 quando tutti gli organi di stampa avevano riportato (2 Aprile 2001) che SAirGroup aveva annunciato una perdita netta consolidata per il 2000 pari a 2,885 milioni di Franchi Svizzeri.

Tutto ciò premesso, rilevando un comportamento omissivo e fuorviante che ha impedito ai risparmiatori di rendersi conto del rischio che comportava l’investimento, con la presente siamo a richiedere di verificare approfonditamente:

1 da quale intermediario la Banca sammarinese abbia acquistato i titoli in oggetto, e la correttezza contabile dell’operazione relativa, soprattutto riguardo ad eventuali conflitti di interessi o anomalie che dovessero emergere, e l’ammontare complessivo acquistato dalla citata Banca (rispetto al totale di 400/mil. di euro emessi);

2 la correttezza dell’informativa riportata sulle contabili, che ci risultano mancanti della “presa d’atto” specifica riguardo agli investimenti ad alto rischio (come sono le SAirGroup) con apposita sottoscrizione consapevole dei clienti;

3 se possono rilevarsi responsabilità, omissioni o mancati controlli da parte degli organismi di vigilanza a ciò preposti nel periodo (Marzo-Maggio 2001) in cui è stato collocato tale “bond”;

4 come mai questo “default” abbia interessato solamente un istituto di credito sammarinese e ci risulta non sia un problema generalizzato anche di altre Banche;

5 verificare se ci sono state “pressioni commerciali” sui dipendenti per promuovere il collocamento di tali “bond” rispetto ad altri titoli a minor rischio.

Riteniamo che se dalle verifiche richieste dovesse emergere un comportamento scorretto ed omissivo della corretta e dovuta informativa alla clientela si debba disporre il rimborso forzoso di tali “bond” a tutti i risparmiatori coinvolti, senza che debbano attivarsi le inevitabili iniziative legali che comporteranno indubbi danni all’immagine del sistema bancario e finanziario sammarinese, con perdita di credibilità e di affidabilità.

Non riteniamo corretto che, se qualche istituto di credito non ha operato correttamente, sia l’intero sistema bancario sammarinese a “pagare il conto”; solamente con una rigorosa ed approfondita analisi dei fatti e con l’attribuzione delle responsabilità patrimoniali e personali a chi ha operato in maniera scorretta si potrà ristabilire la fiducia degli investitori e dei risparmiatori.