Sulla gestione dell’ISS è calato il silenzio
Gli Infermieri Professionali sono in stato di mobilitazione ma non parte il confronto tra l’ente sanitario e il sindacato.
San Marino, 23 luglio 2004
Le Federazioni del Pubblico Impiego, CSdL e CDLS, unitamente agli Infermieri Professionali, hanno proclamato lo stato di mobilitazione e hanno sollecitato in modo perentorio le risposte e i cambiamenti necessari alla gestione del personale infermieristico, ma tutto tace.
Nonostante la richiesta di confronto, continua infatti il silenzio da parte dei responsabili amministrativi e politici dell’ISS: in particolare brilla per la sua assenza la Segreteria di Stato competente.
Unica nota pervenuta al sindacato, quella del Direttore Generale che, nella sua genericità, evidenzia alcune risposte le quali comunque non possono prescindere da una chiara linea politica.
Si assiste da un lato a fughe dalle responsabilità e dall’altra ad una gestione discrezionale ed unilaterale: tutto ciò contribuisce all’aggravamento dei ricorrenti problemi di distribuzione del personale e chi ne paga le conseguenze sono gli utenti ai quali spesso non viene garantito un adeguato servizio, e gli stessi operatori che si trovano a dover ricorrere quasi ordinariamente allo straordinario per poter garantire ai propri colleghi il godimento dei Congedi Ordinari.
Nonostante la proclamazione dello stato di mobilitazione e la deliberazione dell’intenzione di raccogliere tutti gli elementi di difficoltà strutturali, gestionali e organizzativi dei singoli servizi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, tutto tace.
Nello stesso tempo le Federazioni sono state convocate con urgenza per la presentazione di un Progetto Formativo per “Operatore Socio Sanitario di Base e Specializzato” come di fatto voler risolvere problemi sollevati da tempo, senza contestualizzarlo alle reali necessità dei nostri servizi, inserendo una, anzi due nuove figure professionali senza tenere assolutamente conto delle conseguenze contrattuali e di rivendicazione delle figure esistenti, cosa ancor più incomprensibile se pensiamo all’imminente riforma della PA. Le Federazioni hanno pertanto richiesto un confronto politico alla Delegazione di Governo preposta alla trattativa per il settore pubblico allargato.
Sembra che nessuno voglia affrontare la mancata programmazione delle attività dei singoli servizi, la necessità di maggior collaborazione fra la categoria del personale sanitario e non sanitario, il rapporto coi dirigenti sanitari.