Sul filo del rasoio
Il negoziato sul rinnovo del contratto industria non si ferma. Fissati nuovi incontri tra sindacato e associazioni imprenditoriali.
San Marino, 13 maggio 2005
La trattativa sul contratto industria non si ferma, ma procede sul filo del rasoio. Dopo la girandola d’incontri di questa settimana, sono stati fissati nuovi appuntamenti sia con l’Osla che con l’Anis.
“Con l’Anis cadono alcune pregiudiziali”.
Lo afferma la FLI-CSU in una nota diffusa al termine del faccia a faccia di venerdì 13. “L’Assoindustria ha confermato la caduta di alcune pregiudiziali sul fronte del mercato del lavoro, come le assunzioni a tempo determinato e i lavoratori interinali, anche se alcune delle proposte sindacali più importanti non sono ancora recepite dalla controparte”.
Sul nodo del frontalierato invece gli industriali chiamano in causa il governo. L’Anis – continua la nota del sindacato – ha convenuto che la problematica dei lavoratori frontalieri va risolta nella sua interezza: durata del rapporto di lavoro e regolamento, sostenendo che non si può andare avanti nel confronto se il governo non mette in chiaro le sue intenzioni”.
Per la Federazione Industria si tratta di timidi passi in avanti, “anche se le distanze rimangono ancora notevoli e si corre sempre sul filo della rottura”. La prossima settimana (martedì 17 maggio) si terrà comunque un nuovo incontro tecnico per cercare di approfondire i punti in discussione.
Negoziato a doppio binario.
Si è concluso a tarda notte di giovedì 12 l’incontro con l’Organizzazione dei Lavoratori Autonomi. “Sulla questione frontalieri, – spiega la FLI-CSU – la proposta dell’Osla di trasformare il rapporto di lavoro a tempo indeterminato dopo quattro anni di permanenza in azienda è ancora insufficiente”.
Il sindacato ha infatti sottolineato che “occorre arrivare alla parificazione di trattamento tra lavoratori sammarinesi e frontalieri, riconoscendo anche ai non residenti il tempo indeterminato nelle stesse modalità dei residenti”.
Sulla parte economica, la proposta dell’Osla è di aumenti pari all’inflazione (1,9%) più qualche decimale. Mentre da parte sindacale si è ribadito la necessità di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni per tutta la durata contrattuale. “Quindi – rilancia la FLI- o gli aumenti sono più elevati per raggiungere questo obiettivo, oppure occorre introdurre un meccanismo che consenta il pieno recupero dell’inflazione”. Anche con l’Osla è in calendario un nuovo incontro per venerdì 20 maggio.
infine il sindacato lancia un messaggio al governo, invitandolo a non restare alla finestra. “Sia nell’incontro con l’Osla che in quello con l’Anis è emersa la necessità di conoscere le intenzioni del governo su alcuni temi centrali del contratto, come le politiche del lavoro e la parte sociale”.
In sostanza la FLI chiede al governo “di svolgere un ruolo attivo in questo rinnovo contrattuale, presentando proposte accettabili e chiare e non limitarsi ad un eventuale ruolo di mediazione in caso di rottura delle trattative”.
Al contrario, “se perdurerà questo silenzio e questo immobilismo dell’esecutivo”, per la Federazione dell’Industria la strada da percorrere è quella di un nuovo sciopero generale.