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Storie di ordinario abusivismo

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Mercato del lavoro sommerso: dopo le denunce del sindacato scattano i controlli degli ispettori. Spicca il caso Eurobusiness.

San Marino, 27 agosto 2004

I controlli anti-abusivismo confermano le ripetute denunce del sindacato: il mercato del lavoro assomiglia sempre di più a una giungla.

Sono arrivati sul tavolo della Federazione Lavoratori Industria della CSU le risposte alle richieste di controlli effettuati dall’Ispettorato del Lavoro e della Direzione Ufficio del Lavoro.

E’ davvero un bilancio dove non mancano anomalie, irregolarità e abusi quello che emerge dalle verifiche degli ispettori.
Verifiche che spesso sono arenate di fronte a zone d’ombra: società chiuse, uffici completamente vuoti, attività inesistenti e aziende con il solo recapito postale.
Il capitolo del lavoro sommerso è poi ricco di casi.
Eccone solo alcuni: è stata sanzionata la società di telemarketing Shopping Athome con un giorno di chiusura, su 18 dipendenti molti erano abusivi; mentre in tre aziende, le società anonime Nexsys e Matrix più la srl Immobilia, sono risultati solo due dipendenti.

Spicca inoltre lo strano caso della società di intermediazione Eurobusiness srl, con due consulenti accertati e non regolari.
Dalle verifiche che abbiamo effettuato si riscontra che nel 1999 questa società ha avuto in concessione dallo Stato, quindi a condizioni agevolate, un’area produttiva di circa 3200 metri quadrati. Concessione ottenuta dall’Eurobussiness come società industriale, senza però averne le caratteristiche. Non a caso su quel terreno sono sorti alcuni capannoni che la società di intermediazione ha venduto ad altre imprese.

E qui sorge la prima domanda: come mai il Congresso di Stato, nel luglio del 2003, ha deciso di svincolare la Eurobusiness dall’obbligo di non vendere per almeno 10 anni l’immobile?
Quanto è stata pagata allo Stato quell’area produttiva? A quali condizioni ha poi venduto la Eurobusiness? Perché a una società di intermediazione sono stati concessi migliaia di metri quadrati di terreno, mentre a vere società industriali e ad alta occupazione viene negata la possibilità di espandere l’attività? Perché la Eurobusinnes srl ha sede a Domagnano quando dovrebbe aver costruito la nuova sede ad Acquaviva sul terreno dello Stato? Quante Eurobusiness ci sono all’ombra delle tre torri?
Interrogativi che pesano in questa stagione di difficoltà economica e che giriamo al governo e alle associazioni imprenditoriali.

Il bilancio dei controlli ispettivi ci ha consegnato uno spaccato inquietante del mercato del lavoro decine sono le posizioni irregolari individuate solo per questo spaccato, a conferma delle quotidiane segnalazioni che come FLI-CSU da tempo raccogliamo sui posti di lavoro.
E’ davvero arrivato il momento di fare chiarezza, per capire se l’ economia sammarinese si deve basare sul rispetto delle leggi, degli impegni occupazionali, del sostegno all’innovazione imprenditoriale e alla ricerca, oppure sull’assenza di regole, lasciando campo libero alle società fantasma, al lavoro sommerso, ai contratti abusivi, alla precarietà diffusa,le iniziative di segnalazione e di denuncia continueranno.

Il sindacato non ha dubbi: lo sviluppo della nostra economia deve partire una riforma del mercato del lavoro che risolva i nodi dei lavori atipici e della precarietà, pretendendo un sistema efficace e rigoroso di controlli che abbia a disposizione idonei strumenti e norme per tutelare la legalità, a vantaggio sia dei lavoratori che degli investimenti produttivi. Anche per questo il nodo del precariato e dei contratti fantasma sarà uno dei punti chiave del nuovo contratto del settore industria in scadenza a fine anno.

 
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