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Stop di due ore dei telefonini

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Anche l’ASDICO-CDLS aderisce allo sciopero di giovedì 15 luglio per la riduzione delle tariffe dei cellulari.

San Marino, 14 Luglio 2004

Telefonini spenti contro il caro tariffe.E’ stato indetto per giovedì 15 luglio 2004 – dalle ore 12 alle ore 14 – il primo sciopero dei cellulari in Italia. Allo sciopero adersice anche l’Associazione consumatori della CDLS.

L’iniziativa mira a protestare contro le compagnie telefoniche italiane (che sono utilizzate anche da utenti sammarinesi sia con abbonamento che con l’utilizzo delle carte ricaricabili) e le esose tariffe da queste applicate agli utenti.

“Abbiamo ritenuto opportuno aderire a questa forte iniziativa di protesta – interviene il responsabile dell’ASDICO-CDLS Gianluigi Giardinieri – per attirare l’attenzione degli utenti sammarinesi contro una serie di costi più o meno nascosti a carico degli utenti: inutili scatti alla risposta, aumenti dei prezzi degli sms (in Italia 15 centesimi di euro l’uno, a San Marino 10 centesimi di euro mentre in Francia il loro prezzo è sceso a 9 cent ), servizi spesso inutili e costosi, promozioni poco chiare, chiamate ai telefoni fissi a prezzi da capogiro, loghi e suonerie che rappresentano solo l’ultimo business della telefonia mobile e che coinvolgono tantissimi giovani con costi rilevanti.”

“Ma i problemi che interessano il mondo della telefonia mobile non sono solo questi – puntualizza il responsabile dell’ASDICO-CDLS – vi è anche la vergogna del “roaming” internazionale, già denunciato da alcune Associazioni dei Consumatori italiane alla Commissione Europea, con tariffe misteriose e assenza di trasparenza sui costi a carico degli utenti italiani che vanno all’estero e che vogliono utilizzare il telefonino, e il business della “number portability”, con i gestori che trattenevano i crediti residui di chi cambiava compagnia e – per finire – le enormi difficoltà per conoscere il gestore a cui appartiene un numero da chiamare”.

“La situazione sammarinese – precisa Giardinieri – è leggermente diversa, ma non così favorevole per gli utenti: le tariffe residenziali applicate sono ferme al 1 Dicembre 2001 (sappiamo bene quali riduzioni di tariffe e promozioni si sono succedute negli ultimi anni da parte di vari gestori, inoltre pur essendo numerazioni legate alla rete TIM, sulle utenze cellulari sammarinesi non risulta possibile attivare le promozioni a costo fisso che sono molto vantaggiose per gli utenti (un esempio tra tanti, una delle Carte Vacanze TIM ora pubblicizzate offre a 10 Euro: 400 SMS e 100 MMS verso qualsiasi utenza più 100 minuti di conversazione verso utenze TIM e 300 min. di conversazioni verso utenze fisse), la presenza di un costo di 10 centesimi di euro alla risposta, costo elevato per la tariffa ordinaria verso la rete fissa italiana e i cellulari non TIM, fasce orarie tariffarie da rivedere e migliorare. Inoltre gli utenti sammarinesi di carte prepagate devono considerare che nel costo delle ricariche è applicata l’IVA italiana al 20%”.

“Questi sono alcuni dei motivi che hanno portato anche l’ASDICO-CDLS ad aderire all’iniziativa promossa da alcune Associazioni Consumatori italiane (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori e altre) a indire la clamorosa forma di protesta. Dalle ore 12 alle ore 14 di giovedì 15 luglio 2004 gli utenti di telefoni cellulari italiani e sammarinesi sono invitati a spegnere il telefono cellulare: nessuna telefonata effettuata e ricevuta, nessun sms spedito, nessun mms inviato o ricevuto. Niente di niente. Per 2 ore il telefonino deve magicamente sparire dalle vite degli utenti, manipolati in maniera subdola dagli operatori telefonici, attraverso servizi e tariffe innovative pensate proprio allo scopo di spingere i cittadini a utilizzare il più possibile il cellulare (si pensi ad esempio ai messaggi che ci avvertono quando qualcuno ci ha cercato, o a quelli che ci invitano a richiamare qualcuno che prima aveva il telefono spento, ecc.) spendendo cifre non indifferenti.”

”In una recente ricerca effettuata dall’Assoconsumatori italiana, conclude il responsabile dell’ASDICO-CDLS, emergono delle interessanti stime sulle spese telefoniche degli italiani, riferite alla telefonia mobile: ogni cittadino spende in media dai 4 ai 5 euro al giorno attraverso il telefono cellulare. Ma di questi solo una quota che va da 1,5 a 2 euro sono soldi effettivamente spesi per secondi reali di telefonate utili. Tutto il resto è assorbito da scatti alla risposta, arrotondamenti strani, sms non indispensabili, mms, richiamate a soggetti che avevano trovato il telefono spento o non raggiungibile, richiamate per linee che cadono, ecc. Una spesa che moltiplicata per tutti i giorni dell’anno e per la collettività degli utenti risulta a dir poco stratosferica. E che viene intascata dalle compagnie della telefonia mobile che addirittura per l’invio di un sms richiedono fino a 0,15 euro, quando per loro il costo industriale di un sms ammonta ad appena 0,1 centesimi di euro !!! “

“Adesso è arrivato il momento di ribellarsi a tale stato di cose, e rinunciare anche solo per due ore all’utilizzo del cellulare. Due ore di black out che, alle compagnie telefoniche, costerebbero la bellezza di 500 milioni di euro!”