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Senza risposte

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La CSU fa il punto della situazione dopo lo
sciopero generale del 16 marzo. Troppi i problemi ancora aperti.

San Marino, 21 aprile 2005

Dopo lo sciopero generale del 16 marzo, la Centrale Sindacale Unitaria ha fatto il punto dello stato del confronto col Governo sui diversi tavoli aperti e sull’andamento delle trattative per i rinnovi contrattuali, esprimendo profonda insoddisfazione per la situazione attuale.

Il Congresso di Stato continua a non dare risposte ai grandi temi sociali e di riforma, e nemmeno alla richiesta di interventi sociali come il potenziamento delle mense e degli asili nido. La CSU ritiene indispensabile proseguire e accentuare lo stato di mobilitazione per indurre il Governo a presentare rapidamente proposte concrete e accettabili, e per sbloccare le trattative per i rinnovi contrattuali.

Politiche del lavoro – Il Sindacato e la delegazione del Governo si sono confrontati, dopo lo sciopero, ancora per un altro mese, senza che sia emerso nulla di sostanzialmente nuovo. L’Esecutivo ha comunicato di voler accantonare il progetto iniziale, ma non ha ancora presentato nessun’altra proposta scritta.

Non è sostanzialmente emersa la volontà del Congresso di Stato di raggiungere una riforma condivisa, che affermi – come rivendicato dal sindacato e dai lavoratori – il diritto ad un lavoro di qualità e tutelato per tutti, la stabilità di tutti i rapporti di lavoro superando ogni forma di precarietà, la regolamentazione dei lavori atipici, la soluzione dei problemi dei frontalieri, il miglior incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Riforma delle pensioni – Il confronto con il Governo è rimasto ad una fase iniziale, ed è ancora fermo all’ultimo incontro svoltosi alla fine di marzo (nessun nuovo incontro è stato convocato). L’Esecutivo ha presentato calcoli attuariali e un documento di impostazione, ma sembra molto flebile la sua volontà di realizzare una riforma, che invece è estremamente urgente e indispensabile.

Obiettivi del sindacato, sono: la conferma della centralità del sistema pubblico con calcolo retributivo, con la possibilità di introdurre un secondo pilastro a capitalizzazione; la salvaguardia dei diritti acquisiti; la partecipazione dello Stato alle risorse contributive per assicurare l’equilibrio gestionale dei fondi. Tutto ciò a garanzia di rendimenti pensionistici in grado di assicurare – sia agli attuali pensionati che alle future generazioni – livelli di vita adeguati.

Fisco – L’Esecutivo non ha rispettato l’impegno, sancito nella finanziaria 2005, di completare la riforma del catasto entro il 31 marzo di quest’anno, al fine di accertare le reali risorse immobiliari dei cittadini. Inoltre, sta per scadere anche l’impegno di presentare, entro il 30 aprile, la riforma delle aliquote fiscali, di cui non è dato sapere nulla.

La riforma del fisco deve essere varata, affinché tutti i soggetti contribuiscano allo Stato in ragione dei propri redditi reali, che – per i lavoratori autonomi – sono molto superiori rispetto a quelli dichiarati (mediamente, risultano addirittura molto più bassi di quelli dei lavoratori dipendenti). In tal senso, nell’ambito della riforma fiscale, per le categorie del lavoro autonomo occorre anche considerare la possibilità di prevedere dei redditi presunti, che si avvicinino il più possibile alla realtà.

Rinnovi contrattuali – Gli incontri con l’ANIS nella trattativa per il rinnovo del contratto industria, non hanno prodotto nessun esito. Sulla parte delle politiche del lavoro, l’Associazione Industriali – che ha posizioni finalizzate ad aumentare ulteriormente i livelli di precarietà – ha già detto che non è disposta a fare nessun passo avanti. Anche le posizioni dell’ANIS sulla parte sociale e su quella economica sono distanti dalla piattaforma sindacale.

Sul contratto PA, in attesa delle proposte dell’Esecutivo la trattativa è stata rinviata a lunedì 25 aprile, mentre il 18 aprile si è svolto un incontro sui rinnovi contrattuali sia del settore pubblico che dell’Industria. Circa il contratto dell’AASP, dopo un primo incontro convocato dal Governo con notevoli ritardi, la trattativa deve entrare ancora nel vivo.

Riforma della PA – I tempi della presentazione della proposta per la riforma della PA sono slittati. Sulla Dotazione Organica Minima, il governo ha annunciato che presenterà una nuova proposta.

Servizi sociali – Sulle mense, il Governo aveva assunto degli impegni precisi per il potenziamento di questo fondamentale servizio di supporto al lavoro, ma poi è finito tutto nel dimenticatoio. Immobilismo totale anche rispetto alla richiesta di ampliare il servizio pubblico di asilo nido, che vede centinaia di famiglie in lista di attesa. Nemmeno la legge che consente ai privati di aprire degli asilo nido, non dà risposte alle esigenze dei cittadini, visto che non è nata nessuna struttura. Evidentemente, non vi sono le condizioni oggettive per l’attività dei nidi privati, per cui l’unica risposta reale e qualificata è il potenziamento del servizio pubblico.

In conclusione – Da questo quadro, emerge chiaramente che nemmeno dopo il riuscitissimo sciopero generale del 16 marzo, il Congresso di Stato si è reso disponibile ad ascoltare la volontà di molte migliaia di lavoratori e cittadini e quindi a dare risposte ai grandi temi sociali e di riforma (temi che, sostiene l’Esecutivo, sarebbero gli stessi temi del programma di Governo…).

Il paese non può permettersi di rimanere ancora nel limbo e in stato di attesa, cincischiando su riforme così decisive e urgenti, come le politiche del lavoro e le pensioni, e non mettendo in piedi neanche singoli interventi sociali come le mense o gli asili nido.

In definitiva, vista questa situazione che lascia profondamente insoddisfatto il movimento sindacale, la CSU ritiene indispensabile proseguire e accentuare lo stato di mobilitazione per indurre il Governo a presentare rapidamente proposte concrete e accettabili, in grado di arrivare alla costruzione di riforme condivise dai lavoratori e dai pensionati, e per sbloccare le trattative in corso per i rinnovi contrattuali dei più importanti settori del mondo del lavoro sammarinese.

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