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Scioperi nel mirino

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Il governo bolla come illegali i presidi davanti alle fabbriche. Pronta la replica della Federazione Lavoratori Industria.

San Marino, 7 giugno 2005

Illegali gli scioperi davanti alle fabbriche? Dalla seduta di inizio settimana del Congresso di Stato sono piovute accuse contro la mobilitazione contrattuale dei lavoratori industria.

Nel mirino i presidi programmati dalla FLI-CSU nelle aree industriali, bollati come “illegittimi” e “illegali” da alcuni esponenti del governo.

“Nessun blocco stradale, ma manifestazioni consentite dalla legge”, pronta la replica della Federazione Industria, che precisa la piena legalità delle proteste finora organizzate nelle zone di Faetano e Gualdicciolo: “A coloro che transitano per motivi personali nelle zone interessate dagli scioperi il passaggio viene regolarmente consentito, mentre ai lavoratori si chiede di aderire alle iniziative di lotta. Quanto ai mezzi di trasporto pesanti, si informano i conducenti che le aziende nelle ore dello sciopero sono ferme e che quindi non ha senso entrare”.

La FLI-CSU quindi respinge le accuse al mittente, sottolineando che “a queste forme di lotta si è giunti per rivendicare diritti fondamentali, che interssano tutti i cittadini”.
In primo luogo, per frenare la “dilagante precarietà sui posti di lavoro”. “Una realtà – spiega il sindacato – divenuta intollerabile e che ha gettato un numero sempre crescente di persone, non residenti e sammarinesi, in una situazione di grave incertezza”.
Altro che scioperi illegali, rincara la dose la Federindustria, “la vera ingiustizia e prevaricazione è l’assenza di diritti fondamentali nel nostro mercato del lavoro”.

“Sindacato e lavoratori – continua la FLI-CSU – farebbero volentieri a meno di scioperare, ma la mobilitazione si è resa indispensabile di fronte alla pretesa degli industriali, a cui finora ha fatto sponda il governo, di abbassare i diritti dei lavoratori e generalizzare la precarietà”.
E a chi rilancia le critiche alla famosa stagione dei blocchi dell’autunno 2002, magari per “denigrare” la mobilitazione sindacale, la Federazione Industria ricorda che “le dure lotte dei lavoratori dell’industria e artigianato di allora sono sfociate in interventi legislativi a sostegno della famiglia, realizzando così una balzo in avanti delle condizioni sociali di cui beneficiano, indistintamente, tutti i lavoratori occupati in Repubblica e i loro familiari”.

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