Risolta la vertenza al Colorificio
L’azienda riconosce l’orario flessibile. La Federazione Industria risponde alle polemiche dell’Anis.
San Marino, 27 ottobre 2004
Vertenza chiusa al Colorificio, la dipendente dell’azienda ha infatti ottenuto di effettuare l’orario richiesto. La FLI-CSU sottolinea che la solidarietà dei lavoratori culminata nello sciopero ha portato al risultato auspicato.
L’unico vincolo rimasto sul tappeto è la richiesta dell’azienda di quantificare il periodo di applicazione del nuovo orario.
Ma su questo punto la Federazione Industria puntualizza che questa esigenza di orario flessibile si basa su motivi di salute, nella fattispecie un intervento chirurgico di un familiare della dipendente, e dunque in questi casi non è possibile stabilire a priori i tempi della convalescenza.
Quanto alla polemica innescata dall’Associazione Industriali, che nei giorni scorsi aveva definito la vicenda del Colorificio solo un “equivoco interpretativo delle norme contrattuali”, il sindacato ribatte che questi equivoci si ripetono ormai troppo spesso. Al punto che, una volta firmato il contratto, il giorno successivo ognuno lo interpreta come crede.
In realtà le norme contrattuali sono chiarissime. E nel caso del Colorificio, l’orario richiesto è effettivamente compatibile con l’organizzazione del lavoro, tanto che altri dipendenti lo stanno già facendo da anni. Così l’azienda ha ritenuto di non continuare ad infilarsi nei meandri delle interpretazioni.
Per la FLI-CSU questa vicenda dimostra come il ruolo delle associazioni imprenditoriali, che dovrebbe tendere al componimento delle vertenze, a volte invece preferisca alimentarle. Probabilmente per strumentalizzarle.