Quattro mesi di chiusura per il Cocoricò: quindi, salvo ricorsi, non solo estate finita per il locale riccionese ma tutto il 2015. E’ il provvedimento che il questore di Rimini, Maurizio Improta, ha adottato nei confronti del locale dove il 19 luglio si è sentito male il 16enne umbro Lamberto Lucaccioni, stroncato da un’overdose di ecstasy. Il provvedimento è stato notificato proprio nelle prime ore di oggi mentre la discoteca si andava svuotando dopo un’altra serata di pienone con i dj Carl Cox e Damian Lazarus.
Secondo l’ordinanza la lunga serie di episodi elencata nel documento dimostra come il locale “sia divenuto nel tempo un punto di riferimento per persone pericolose, orbitanti nell’ambiente dello spaccio e del consumo smodato – ovvero dell’abuso – di sostanze stupefacenti e psicotrope, con gravi e ricorrenti ripercussioni, oltre che per l’ordine e la sicurezza pubblica, anche e soprattutto per la salute e per l’incolumità dei giovani frequentatori, circostanza di fatto sicuramente idonea a sorreggere un giudizio prognostico di pericolosità, con riguardo all’esercizio dell’attività nel detto locale e quindi all’apertura al pubblico”.
Quindi una sorta di sentenza: “la pericolosità per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini è obiettiva in sé e di assoluta autoevidenza”. Spiega una nota della Questura di Rimini: “Il provvedimento in questione nasce quindi dalla necessità di contrastare tutti quegli aspetti devianti volti a modificare o addirittura a porre in pericolo la tutela dei dettami posti alla base della Carta Costituzionale, quali diritti fondamentali ed irrinunciabili dei cittadini, ripristinando, mediante l’adozione di un provvedimento urgente, a tutela di primari interessi quali l’ordine e la sicurezza pubblica, la moralità, il buon costume e la sicurezza dei cittadini, anche quelle percezioni, assunte dalla maggioranza dei cittadini in ordine a concetti etici e morali, oltre che nel caso del concetto stesso di sicurezza pubblica.
Il provvedimento ha lo scopo fornire tutela ai soggetti minorenni nei confronti dei quali appare incontestabile la particolare attenzione che la normativa nazionale (e in primis la Costituzione della Repubblica Italiana) e internazionale (cfr. a titolo esemplificativo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite il 10 dicembre 1948) rivolge loro, essendo i minori persone certamente più fragili e vulnerabili rispetto alle altre e, per tale motivo, soggette, ben più di altre, a sfruttamento ed abusi da parte di altri soggetti”.
Redazione Newsrimini