Sul tema della rappresentatività, la CSU ha incontrato nei giorni scorsi le delegazioni di diverse forze politiche – nell’ordine Rete, UPR, SU, Partito Socialista, Noi Sammarinesi e PSD – per illustrare e confrontarsi sugli allegati contrattuali sottoscritti con ANIS (industria) e UNAS (artigianato). PDCS, AP e Civico 10 verranno incontrati nei prossimi giorni. Negli incontri è stato sottolineato come la possibilità di avere contemporaneamente più contratti erga-omnes, sia un problema da risolvere; ciò avviene stante l’esistenza di più sigle sindacali che secondo le norme attuali, risalenti al 1961, possono siglare diversi accordi contrattuali tecnicamente valevoli per tutti i lavoratori del settore di pertinenza.
La necessità di superare questa situazione di forte incertezza nelle regole e di confusione normativa, già in precedenza era stata riconosciuta dallo stesso C.G. e G., che nell’agosto del 2012 ha votato all’unanimità un ordine del giorno che dava mandato al Governo di stabilire norme precise sulla maggiore rappresentatività, sia delle organizzazioni sindacali che di quelle datoriali, come requisito necessario per la sottoscrizione di contratti che, di fatto, hanno valore di legge. La CSU ha ribadito con forza che non vuole rinunciare alla validità erga omnes dei contratti di lavoro, in quanto è un dispositivo che permette di stabilire le stesse condizioni di trattamento sia nelle grandi che nelle piccole imprese, uniformando così i diritti contrattuali, sociali ed economici dei lavoratori. È poi evidente a tutti che il nostro Paese abbia estremo bisogno di investimenti esterni, che verrebbero fortemente disincentivati dalla mancata certezza di regole e di norme contrattuali univoche. In tal senso la CSU ha espresso il suo sostegno al progetto di legge sulla rappresentatività, presentato alle parti dalla Segreteria di Stato per il Lavoro; un progetto che necessita ovviamente di alcune modifiche, ma che definisce chiaramente i requisiti necessari per firmare un contratto erga-omnes, stabilendo che ci può essere un solo contratto con tali caratteristiche, e che questo sia obbligatoriamente sottoposto a referendum tra i lavoratori.
Le forze politiche incontrate finora hanno condiviso le preoccupazioni della CSU, in particolar modo sul possibile disincentivo agli investimenti che comporta l’attuale situazione. Hanno altresì evidenziato la distanza tra la CSU e la USL ed hanno apprezzato le proposte della Centrale Sindacale Unitaria, volte a rafforzare le condizioni e i diritti dei lavoratori e a perseguire l’interesse generale del paese. La settimana prossima la CSU incontrerà le altre forze politiche presenti in Consiglio, compresi i consiglieri indipendenti.