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Relazione del Segretario Gianluigi Giardinieri al 5° Congresso FCS (seconda parte)

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Il settore dell’edilizia privata, dopo aver vissuto degli anni di grande espansione è attraversato da una forte crisi; è incrementato il ricorso alla cassa Integrazione, sono già state attivate alcune riduzioni di personale, alcune aziende hanno cessato l’attività mentre altre si stanno ridimensionando.La crisi del settore edilizio è quanto mai pericolosa per l’intero sistema economico, una contrazione dell’attività comporterebbe un effetto domino negativo su tutto l’indotto fino ad intaccare le tante imprese artigiane e di supporto al comparto edile.Negli anni passati il boom edilizio – sia residenziale che produttivo – anche a seguito della bolla speculativa immobiliare e della incapacità da parte dello Stato di regolamentare e contingentare in maniera rigida le concessioni edilizie, ha divorato in pochissimo tempo la disponibilità di aree edificabili. In questo periodo di “follia edificatrice” è proliferato il numero delle aziende edili che in buona parte non erano altro che “scatole vuote” utilizzate solo per concedere sub e sub-sub appalti a ditte non sammarinesi che hanno utilizzato in larga parte manodopera non residente, spesso in regola con distacchi discutibili, ma molto più spesso totalmente “in nero”.  Non voglio approfondire le condizioni in cui questi lavoratori si sono trovati a lavorare: sicurezza ridotta al minimo e orari lavorativi da “terzo mondo”. In questo bel periodo, nel frattempo, milioni di €uro sammarinesi sono defluiti verso ditte, imprenditori e lavoratori non residenti.  Incuranti del fatto che il nostro territorio è un bene unico e non riproducibile, i nostri bravi imprenditori edili hanno proceduto allegramente con questo modo di operare fino al momento in cui si è saturato il mercato.
Ed ecco arrivare la crisi ed il prevedibile pianto del coccodrillo !!
Voglio risparmiarvi, per pudore, le scene da melodramma che durante gli incontri ci siamo trovati ad affrontare… Riduzioni di personale, cassa integrazione, chiusura di aziende… Insomma, per farla breve, la morale è la solita: quando c’erano soldi e lavoro hanno goduto soprattutto i furbini, le aziende ed i lavoratori non residenti, quando c’è da pagare il conto sono i lavoratori residenti e le loro famiglie a pagarlo !!E’ necessario ripensare le politiche di sfruttamento del territorio, dobbiamo avere la consapevolezza che è un bene unico ed irriproducibile; è indispensabile un nuovo approccio ed una rinnovata progettualità che punti sulla riqualificazione urbanistica, su nuove tecnologie costruttive eco-compatibili e soluzioni che puntino a valorizzare il risparmio energetico e la produzione di energie rinnovabili. Per rilanciare il settore edile privato (ed anche quello pubblico) è necessario che il Governo pianifichi con urgenza un piano pluriennale di opere pubbliche finalizzate all’ammodernamento delle infrastrutture del Paese. In momenti di forte crisi economica, per finanziare un piano articolato di interventi pubblici che possa ammodernare la Repubblica e ridare impulso all’economia, alle imprese e prospettive occupazionali ai lavoratori residenti lo Stato può anche accendere uno o più finanziamenti pluriennali, magari sotto forma di obbligazioni, da riservare a sottoscrittori istituzionali (Banche, fondi, etc.) o da rendere disponibili quale investimento privilegiato ai cittadini.
Dal punto di vista contrattuale e sindacale il settore edile privato ha visto negli ultimi mesi del 2008 la sottoscrizione del rinnovo contrattuale (con durata triennale e scadenza economica a fine 2009) e la positiva chiusura della interminabile vertenza relativa agli arretrati della Cassa Edile; riguardo a questi ultimi, a breve si dovrebbe arrivare alla liquidazione delle somme spettanti – da parte di cassa Edile, come da accordo – direttamente ai singoli lavoratori. Nell’ambito degli impegni sottoscritti al momento del rinnovo contrattuale, voglio ricordare: la stesura di un “testo unico” contrattuale del settore edilizia privata che raggruppi tutti i vari verbali di rinnovo susseguitisi negli ultimi anni; l’obbligo di introdurre un cartellino di identificazione da esporre in maniera ben visibile, quale strumento di contrasto al “lavoro nero”; l’impegno condiviso di rivedere, riformare ed ampliare i servizi offerti dalla Cassa Edile ai propri iscritti, sulla falsariga di quanto già fatto in Italia da molti anni.

L’Azienda Autonoma di Produzione – AASP è stata per tanti anni un punto di riferimento per quanto riguarda i lavori pubblici e per le innumerevoli attività di manutenzione e di supporto ad altre strutture statali. La mancata sostituzione del naturale turnover, il progressivo riposizionamento di mansioni operative, la continua, progressiva e strisciante esternalizzazione di attività, la mancanza di forti investimenti in attrezzature, formazione e nelle risorse umane, la disorganizzazione causata dalla mancanza di una figura direttiva di riferimento, ha progressivamente svuotato l’AASP del suo ruolo baricentrico, provocando una forte demotivazione in tutto i lavoratori. redo sia veramente arrivato il momento di rilanciare l’Azienda di Produzione, di riorganizzare la propria struttura, di assegnare a questa realtà compiti, impegni precisi e risorse economiche congrue per lo svolgimento della sua attività. E’ necessario valorizzare le risorse umane presenti all’interno dell’AASP con interventi formativi mirati (anche utilizzando il Centro di Formazione Professionale), ed inserire l’Azienda di Produzione con il suo patrimonio di esperienza e professionalità in un più ampio ed articolato progetto di opere infrastrutturali, promuovendo tutte le possibili sinergie tra pubblico e privato. Nel pianificare questi rilevanti investimenti, si dovrà porre grande attenzione a non porre in atto politiche protezionistiche (sempre deleterie) verso le imprese forensi, ma creare i presupposti per favorire, dove possibile, dando comunque priorità alla convenienza economica, le imprese sammarinesi. Viste le finalità sociali e l’utilizzo di denaro pubblico, si dovranno porre in essere controlli approfonditi per impedire l’utilizzo dei sub-appalti con ditte non residenti e vietare tassativamente l’utilizzo di lavoratori distaccati. Anche per i salariati dell’Azienda Autonoma di Produzione è tempo di rinnovo contrattuale; il contratto di lavoro è infatti scaduto a fine 2008. La piattaforma rivendicativa è stata approvata dall’Assemblea dei lavoratori ed inviata al Governo nel dicembre scorso. Il primo incontro di presentazione è avvenuto nei giorni scorsi e siamo in attesa di pianificare con la delegazione di Governo le date dei successivi incontri operativi nei quali inizierà la vera e propria trattativa.
La piattaforma di rinnovo, oltre alle percentuali di aumento che sono in linea con quanto richiesto nella piattaforma del Pubblico Impiego, contiene altre richieste di tipo economico e normativo che puntano a riconoscere e premiare le professionalità esistenti; tra le altre richieste è opportuno evidenziare un “premio di presenza” strettamente legato alla presenza sul posto di lavoro, un riconoscimento per i capi-squadra e per i livelli più bassi. Anche in questo caso è ormai indispensabile provvedere alla sottoscrizione di un “testo unico” che contenga tutte le norme contrattuali ed i verbali di rinnovo sin qui sottoscritti e la formalizzazione degli accordi riguardanti la Squadra cantonieri, il CONS ed il Multieventi.

Il settore bancario sammarinese, che dà lavoro a quasi 700 dipendenti, è stato interessato negli ultimi mesi da una serie avvenimenti che hanno messo a dura prova uno dei capisaldi del nostro sistema economico. Iniziando con la ben nota vicenda che ha riguardato la ex Banca del Titano, continuando con l’inchiesta “Re Nero” che ha interessato i vertici di Asset Banca, il sequestro della ingente somma di contante a danno della Cassa di Risparmio, fino ad arrivare alle recentissime iniziative che hanno rischiato di isolare le nostre banche dal resto del sistema italiano ed europeo. n questo complesso contesto si cala il rinnovo del “contratto collettivo di lavoro degli impiegati ed ausiliari del settore bancario”, scaduto a fine 2006 e tuttora in attesa di rinnovo. La fase di preparazione della piattaforma di rinnovo ha comportato un complesso e meticoloso lavoro di analisi dell’articolato sottoscritto nel dicembre del 2003 (e tuttora vigente); questa puntuale verifica si è resa necessaria perché in questi anni i dubbi interpretativi ed i chiarimenti applicativi non sono stati oggetto della benché minima negoziazione tra le parti. Con una arroganza senza precedenti, l’ABS – Associazione bancaria Sammarinese – con il compiacente appoggio dell’ANIS – ha applicato il contratto di lavoro nella maniera più favorevole alle banche senza che sia stato attivato un minimo di confronto o di tentativo di chiarimento. Addirittura è stato messo in discussione un chiarissimo disposto contrattuale riguardante i giorni antecedenti le festività di Natale e Capodanno; ebbene la soluzione dei dubbi interpretativi (sollevati ovviamente da ABS ed ANIS) è ora in mano al giudice in attesa della sentenza di appello, dopo che il primo grado di giudizio – con una motivazione molto discutibile – aveva dato ragione ad ABS ed ANIS. Non voglio poi annoiarvi elencando le innumerevoli cause di lavoro che abbiamo pendenti in Tribunale tra la Cassa di Risparmio e molti suoi dipendenti… non esiste purtroppo alcuna possibilità di discussione e di trattativa con alcuni datati personaggi che continuano volutamente ad ignorare non solo il Sindacato e la sua storia, ma gli stessi diritti dei lavoratori.
 In un contesto del genere, nei primi mesi del 2008 si è avviata la trattativa di rinnovo; una ulteriore complessità è stata la spaccatura avvenuta all’interno dell’ABS con la fuoriuscita di alcune banche di più recente costituzione che hanno dato vita all’ASSOBANK. In un clima formalmente disteso, si è svolta una estenuante trattativa, che ha visto la Federazione Servizi impegnata unitariamente, con il continuo supporto delle RSA delle banche; con grande senso di responsabilità, nonostante alcune neanche troppo velate provocazioni emerse durante gli ultimi incontri con le controparti, si è cercato di arrivare ad una proposta da sottoporre al giudizio dei lavoratori. La bozza sottoposta all’assemblea dei lavoratori a metà dicembre 2008 era la proposta definitiva avanzata dalle controparti, che come Federazione abbiamo valutato come un accettabile compromesso; su quella proposta – nonostante un ristretto numero di dipendenti fossero d’accordo – abbiamo ritenuto doveroso chiedere il giudizio dei dipendenti.
La proposta emersa dalla negoziazione aveva alcuni punti deboli che – come Sindacato – abbiamo in più momenti evidenziato alle controparti, senza peraltro  ottenere alcuna risposta positiva. Le associazioni bancarie hanno con forza richiesto di modificare il meccanismo di calcolo del premio di produzione e hanno chiesto di ampliare la percentuale variabile in maniera significativa; il tutto con un complicatissimo metodo di calcolo legato al Margine Operativo Lordo per dipendente, il tutto a partire già dal 2008 (quindi con quasi undici mesi già trascorsi).
Questa richiesta è stata percepita dalla maggioranza dei lavoratori come una precisa volontà delle banche di “far cassa” sottraendo quasi sicuramente una parte di premio che fino ad oggi veniva percepita. Inoltre per quanto riguarda il 2007 – annata ottima per i bilanci bancari, con poderosi accantonamenti ed utili da leccarsi i baffi – le banche hanno proposto un misero 2% + una  tantum pari allo 0,75%. Questa percentuale, in particolare, è stata considerata un affronto dalla maggior parte dei dipendenti bancari, considerando che, con riferimento allo stesso bilancio 2007, i top manager bancari si erano già quasi certamente distribuiti succulenti premi di bilancio.
Al momento la trattativa è ferma, in attesa di ritrovarsi con le controparti, per rilanciare la negoziazione su basi nuove e più concrete, puntando più sugli aspetti economici, riconoscendo percentuali più congrue e correlate sia al forte impegno posto da tutti i dipendenti bancari nello svolgimento dei compiti loro assegnati, che alle rilevanti professionalità presenti.
Per concludere l’analisi dei vari contratti gestiti dalla Federazione, voglio ricordare: il “contratto per i dipendenti quadri, impiegati ed ausiliari della Banca Centrale”, scaduto a fine 2007 e la cui trattativa per il rinnovo – che si svolge in un clima costruttivo – sta procedendo abbastanza speditamente ed il “contratto dei dipendenti delle agenzie di assicurazione”, che è scaduto a fine 2008 e la cui piattaforma di rinnovo è già stata inviata alle controparti.

Dopo aver illustrato velocemente la situazione dei principali comparti contrattuali che interessano la Federazione Costruzioni e Servizi, nell’ultima parte della mia relazione voglio ritornare ai temi del 5° Congresso. Un altro sottotitolo del 5° Congresso focalizza l’attenzione sul tema delle giovani generazioni. “I giovani: protagonisti del cambiamento nel mondo del lavoro”. La CDLS, in particolare nel suo 13° Congresso svoltosi nei mesi scorsi, ha posto grande attenzione riguardo al tema dei giovani ed il mondo del lavoro. In un incontro svoltosi recentemente, è stata presentata una interessantissima ricerca – realizzata da Flavio Milandri – che analizza il mondo giovanile sammarinese dai 15 ai 25 anni. Ribadisco l’importanza di porre la questione giovani al centro delle scelte economiche e strategiche del Paese; è necessario sintonizzare in maniera più stretta l’offerta occupazionale con l’alto livello di scolarità delle nuove generazioni. Si dovranno costruire percorsi preferenziali per permettere ai giovani una approfondita formazione post-diploma e post-laurea, favorendo esperienze formative qualificate anche all’estero; si dovrà introdurre l’obbligo formativo per le nuove imprese che si insediano a San Marino. Ritengo sia necessario che il Sindacato riprogetti la maniera di comunicare con i giovani, magari usando nuovi sistemi di comunicazione e favorendo l’aggregazione, il confronto e la socializzazione. E’ indispensabile che il Sindacato sia più presente nelle scuole e nei luoghi di incontro delle giovani generazioni; magari organizzando eventi ed incontri specifici. Non possiamo accettare che diventi dominante la “cultura del profitto e dell’impresa”, facendo passare in secondo piano la “cultura sociale” che ha nella solidarietà e nel rispetto dei diritti i suoi capisaldi.

Vorrei in questa mia relazione, porre all’attenzione dei delegati del 5° Congresso il costante calo di attenzione riguardo i temi della sicurezza sui luoghi di lavoro; troppo spesso la sicurezza viene sacrificata sull’altare del profitto. Il Sindacato ha l’obbligo di intraprendere tutte le possibili iniziative per affermare la cultura della sicurezza; deve essere riaperto in maniera stabile il tavolo di confronto fra Governo e parti sociali per verificare lo stato di applicazione delle norme esistenti  e per apportare i necessari aggiornamenti. L’attuale crisi economica è l’alibi perfetto in mano alle imprese per incrementare in maniera inaccettabile la precarizzazione dei rapporti di lavoro. Questo fenomeno, nonostante le tutele contrattuali ed i vincoli legislativi (tanto criticati dalle associazioni imprenditoriali), riguarda soprattutto i lavoratori residenti. Quest’ultimi si trovano – sempre più spesso – di fronte ad un lungo ed ingiustificato periodo di incertezza occupazionale. E’ preciso impegno del Sindacato monitorare questo fenomeno denunciando pubblicamente gli abusi rilevati.

Altro nodo da troppo tempo irrisolto, nonostante le ripetute denuncie delle Organizzazioni Sindacali, è quello del “lavoro nero”, che si annida soprattutto nel settore dei servizi, nell’edilizia e nel settore turistico. Questa vera e propria piaga sociale deve essere combattuta in maniera decisa, utilizzando strumenti di controllo e di repressione più efficaci e moderni.

Tra le iniziative che il Governo dovrà intraprendere in tempi celeri, vi è il completamento della riforma pensionistica, con l’introduzione della “previdenza complementare” (meglio conosciuta come “secondo pilastro”) mediante fondi pensionistici collettivi di natura contrattuale. La previdenza complementare è un doveroso atto di responsabilità verso le giovani generazioni, che nei prossimi decenni rischieranno concretamente di non vedersi riconosciuto il diritto ad una pensione dignitosa. Il percorso di introduzione del “secondo pilastro” potrebbe ripartire da dove lo stesso si è fermato, rilanciando il confronto con tutte le parti sociali, con l’obiettivo di far ripartire il prima possibile questo importante strumento previdenziale.
Dopo aver toccato alcuni dei temi che contraddistinguono il nostro 5° Congresso, vorrei accennare una riflessione su: “Riforma della contrattazione: nuova frontiera per il rilancio del Sindacato”.Per approfondire questo argomento si potrebbe attivare uno stabile tavolo di confronto tra Sindacato ed Associazioni Imprenditoriali. Questo scambio di esperienze, necessità ed aspettative potrebbe portare celermente alla formalizzazione di un accordo quadro per riformare la contrattazione. E’ una bellissima opportunità, non sprechiamola con le solite furberie e tatticismi.

In chiusura di relazione vorrei fare qualche riflessione sulla Federazione Costruzioni e Servizi, sui rapporti con la Federazione Servizi della CSdL e vorrei fare anche qualche sincero ringraziamento.
In questi ultimi quattro anni, cari amici, è successo di tutto e di più.. Sono arrivato a ricoprire la carica di Segretario ed ero il più giovane (professionalmente parlando, non certo anagraficamente), oggi dopo appena quattro anni, mi ritrovo ad essere il più vecchio (professionalmente e forse anche anagraficamente)… alla faccia di chi dice che nel Sindacato non c’è ricambio !!Quando sono stato nominato segretario della Federazione Costruzioni e Servizi, a seguito del 4° Congresso tenutosi nel giugno del 2004, la stessa aveva circa XXX iscritti, ad oggi siamo arrivati ad avere quasi 950 iscritti. Un grande incremento che ha premiato la dedizione, la disponibilità e la professionalità dei Funzionari di Federazione e mia personale. Ma non ci vogliamo adagiare sugli allori, c’è ancora tanto da fare, ci sono tanti, troppi lavoratori che non sanno cosa significhi “Sindacato”, questi vanno avvicinati e convinti ad entrare a far parte della nostra organizzazione. no dei punti fermi che ha ispirato, sin dal primo giorno, il mio impegno come segretario di federazione, è stato il grande rispetto nei confronti dei colleghi della Federazione Servizi della CSdL. In questi ultimi quattro anni ho visto avvicendarsi tre funzionari della Confederazione del Lavoro in qualità di segretari di federazione; auspico di cuore che l’attuale segretario resti nel suo incarico per qualche anno ancora…

Voglio ringraziare di vero cuore Isabella Stefanelli ed Alfredo Zonzini, segretario e funzionario della Federazione Servizi della CSdL per l’amicizia, per la professionalità e la disponibilità dimostrata in questi intensi mesi di lavoro. Credo che il nostro modo di operare e di confrontarci, possa servire come tangibile esempio di come si può costruire una unitarietà vera, partendo dal lavoro di tutti i giorni. Vi auguro di cuore un futuro denso di soddisfazioni personali e professionali. Desidero ringraziare i colleghi che operano nell’ambito della Federazione Costruzioni e Servizi della CDSL, primo tra tutti Mirko BIANCHI, che – grazie  alla sua esperienza pluriennale ed alla professionalità sviluppata negli anni, funge un po’ da memoria storica per tutti noi. Un altro grandissimo “grazie” va a Nicola CANTI, il più recente arrivo in federazione. In quest’ultimo anno di lavoro Nicola ha dimostrato di avere il carattere e le capacità professionali che sono state messe al servizio della CDLS per la crescita dell’Organizzazione. Voglio ringraziare tutti gli amici e colleghi della CDLS per avermi aiutato costantemente in questa affascinante esperienza professionale e sociale, primo tra tutti il nostro Segretario generale Marco Beccari, a Mirco BATTAZZA al quale mi lega una profonda amicizia personale e familiare, e poi ancora a Luca MONTANARI che stimo profondamente per la sua assoluta correttezza e per il grande acume politico e a Maurizio GIARDI che tiene saldamente i cordoni della borsa della Confederazione Democratica. Voglio spendere qualche parola di stima e di elogio per due colleghi con i quali – in qualità di responsabile confederale per la formazione e la comunicazione – ho un rapporto privilegiato: Giorgio BUSIGNANI ed Emanuele ZABAGLIO. Grazie per i vostri preziosi consigli e per il rapporto di collaborazione, di confronto e di scambio di esperienze e di punti di vista politici e sindacali.

Sono veramente arrivato alla conclusione della mia lunga (spero non troppo) relazione. Voglio dirvi, amici delegati e delegate, che mi piacerebbe poter continuare questo percorso così impegnativo ma anche così entusiasmante, ripresentando la mia candidatura come segretario della Federazione Costruzioni e Servizi della CDLS.  Se ritenete che mi sia meritato la vostra fiducia ed il vostro consenso, vi chiedo di darmi la possibilità di mettere tutte le mie energie, il mio tempo e le mie idee al servizio della nostra Federazione e della CDLS. Grazie a voi tutti per la fiducia e per l’attenzione dimostratami.     
 

Domagnano, 10 marzo 2009

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