Raduno a Borgo dei lavoratori edili
Martedì 20 luglio alle 14 assemblea generale sul rinnovo del contratto. Forti preoccupazioni della Federazione Costruzioni della CSU
San Marino, 19 luglio 2004
È in programma martedì 20 luglio, alle ore 14 presso il Teatro Concordia di Borgo Maggiore, l’assemblea generale dei dipendenti del settore edile privato per fare il punto sul rinnovo del contratto del settore e adottare le conseguenti decisioni.
Sull’assemblea di Borgo pesano le preoccupazioni sindacali. “Contrariamente a quanto annunciato verbalmente dalle controparti nell’incontro del 6 luglio – spiega infatti la FULC-CSU – finora non è stato consegnato alcun documento di risposta alla posizione delle Organizzazioni Sindacali, definita nell’assemblea di lavoratori del 24 giugno. Si è assistito, invece, ad un dietrofront sostenuto dall’ANIS, per conto anche delle altre associazioni, in merito alla richiesta sindacale di estendere al settore edile la procedura di concessione e di rinnovo automatico dei permessi di lavoro (acquisita in primis nel contratto Industria e Artigianato e successivamente sancita in quasi tutti i contratti di lavoro) per i lavoratori frontalieri, che nell’edilizia rappresentano quasi il 70% della forza lavoro”.
E che quello diritti sia diventato un punto cruciale per chi lavora nei cantieri, lo ha affermato nei giorni scorsi il vice segretario della Federcostruzioni della CDLS, Mirco Bianchi. “Ci siamo resi conto che il problema più importante per i lavoratori di oggi è soprattutto il riconoscimento dei dettami contrattuali già in essere e legittimati dai contratti nazionali. In parole più semplici: sempre più spesso dobbiamo scontrarci su questioni o regole inerenti i diritti dei lavoratori, già definite e conquistate da decenni e che oggi vengono unilateralmente e sfacciatamente messe in discussione dai datori di lavoro”.
Per la Federazione Costruzioni della CSU questo atteggiamento delle controparti sta bloccando la positiva chiusura della vertenza contrattuale.“Se l’impostazione di ANIS, UNAS e OSLA non cambia – avverte la FULC-CSU- i lavoratori dell’edilizia saranno costretti a intraprendere azioni di lotta per portare a casa risultati normativi minimali, e a quel punto sarà rimessa in discussione l’intera piattaforma rivendicativa”.