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Politiche abitative: per la CDLS è necessario che la politica dia risposte concrete ed immediate

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San Marino, 6 Maggio 2024

Le politiche per la casa sono passate in secondo piano nelle recenti legislature, privilegiando invece le “residenze atipiche pensionati” ed altre forme similari che hanno causato una inaccettabile impennata dei prezzi degli affitti, oggettive ed evidenti distorsioni in un mercato già molto ristretto e vulnerabile. Fasce sempre più ampie di popolazione hanno crescenti difficoltà ad accedere – sia per gli affitti esorbitanti, ma anche per la mancanza di supporto finanziario accessibile per un eventuale acquisto – ad alloggi economicamente e socialmente sostenibili. Per la CDLS è finito il tempo delle chiacchiere e dei proclami: è giunto il momento per la politica di dare risposte rapide e concrete e creare strumenti adeguati ed accessibili a tutti. Il diritto alla casa ha una duplice veste: è strumento di contrasto alle disuguaglianze sociali ma anche, e soprattutto, volano di sviluppo per l’economia del Paese.

“Serve maggiore attenzione per le politiche abitative – sottolinea il Segretario Generale della CDLS Milena Frulli – purtroppo i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno sottovalutato l’impatto che gli effetti distorsivi e speculativi, conseguenti anche al rilascio di residenze a pensionati facoltosi e ad altri soggetti, potevano avere sulla cittadinanza ed in particolare alle giovani coppie, alle famiglie con anziani o disabili o a quelle monogenitoriali. Va comunque riconosciuto l’impegno del Governo che ha sollevato la problematica riguardante la mancanza di abitazioni da assegnare ai nuclei familiari che evidenziano condizioni economiche più critiche, impegno purtroppo ancora ampiamente insufficiente rispetto alle necessità che si evidenziano: sono infatti in continuo aumento le richieste di un alloggio popolare da parte di persone in difficoltà: a fine 2022 erano 32 quelle ancora inevase.”

“Per la CDLS – precisa il Segretario Generale – sono indispensabili ed urgenti degli interventi legislativi che consentano di calmierare il mercato degli affitti, agendo a contrasto delle distorsioni che sono emerse negli ultimi mesi. E’ necessario mettere al centro dell’azione politica la famiglia e le persone mediante iniziative in grado di differenziare le risposte in relazione ai diversi bisogni, superando il concetto del ‘mero spazio abitativo’. Va riaffermata la centralità del comparto pubblico, rivalutando il suo ruolo, nella definizione di un articolato e condiviso progetto che affronti l’emergenza abitativa del Paese a 360°.”

La Confederazione Democratica ha un approccio pragmatico e concreto: per risolvere i problemi è necessario partire dalla conoscenza dei fenomeni e delle realtà da affrontare in termini di analisi, ricognizione, mappatura relativamente ad aspetti quali la domanda abitativa, il patrimonio esistente in termini di edifici ed aree, ed il patrimonio dismesso utilizzabile. Va sostenuto il settore dell’Edilizia Sociale (Social Housing) attraverso programmi pluriennali finalizzati alla realizzazione di nuovi complessi abitativi in cui la mission sia fornire alloggi accessibili e di qualità ad un’ampia fascia di popolazione in linea con il concetto fondamentale di “sostenibilità sociale”.

“In particolare, afferma Milena Frulli, è necessario riflettere su un’implementazione dell’offerta di alloggi a canone sociale che dia una risposta costante ed adeguata al fabbisogno abitativo delle famiglie con difficoltà economiche, impossibilitate pertanto a sostenere i crescenti canoni di mercato. Parallelamente va attuata una opportuna riflessione sul tema del recupero e riuso del Patrimonio Pubblico e Privato, cercando di incrementare l’offerta di alloggi senza sacrificare l’occupazione di ulteriore suolo pubblico: tale risultato è infatti ottenibile solo attuando una riqualificazione dell’esistente, un recupero del patrimonio pubblico dismesso, ed intervenendo contro le odiose speculazioni sui canoni di affitto, contrastando e disincentivando il mantenimento di abitazioni vuote e/o non affittate, rendendo più oneroso il mancato utilizzo degli immobili abitativi”.

Per la CDLS è essenziale definire Piani di Edilizia Residenziale Sociale, sull’esempio delle iniziative intraprese dai Paesi Europei socialmente più evoluti in tema di Social Housing: ciò per rispondere adeguatamente al fabbisogno abitativo di soggetti che non hanno i requisiti per accedere ad alloggi popolari, ma neppure la disponibilità per affrontare i “prezzi di mercato”; è sempre più ampia e diversificata questa parte della società civile, caratterizzate da famiglie monoreddito, lavoratori precari, giovani, anziani. Tali politiche infatti devono assolutamente partire dall’analisi e dalla consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nelle strutture dei nuclei familiari negli ultimi anni: infatti se da una parte abbiamo, anche a livello europeo, una popolazione totale che tende a crescere lentamente o

per nulla, dall’altra aumenta ovunque la domanda di abitazioni in conseguenza dell’aumento del numero di famiglie, dovuto essenzialmente dal fatto che stanno aumentando quelle composte da adulti singoli e coppie senza figli.

“L’obiettivo ampio ed integrato proprio del diritto all’abitare – conclude il Segretario Generale CDLS – può essere tutelato e riaffermato solamente intendendolo come un diritto all’abitare di qualità, un abitare sostenibile ed un abitare pubblico, che guardi oltre all’efficientamento energetico anche ai servizi, all’accessibilità, ai cambiamenti nella tipologia e nel numero dei nuclei familiari ed anche ai nuovi stili di vita e nuove modalità di lavoro. Bisogna superare definitivamente l’approccio speculativo che ha caratterizzato gli ultimi decenni e che ha trasformato il diritto dell’abitare in occasione di profitto e sfruttamento insensato del territorio”.

CDLS – Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi

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