Polemiche d’azzardo
I dipendenti della San Marino Giochi esprimono forte preoccupazione per il loro futuro occupazionale. Inviata una lettera a tutti i gruppi consiliari.
San Marino, 27 aprile 2005
Polemiche che mettono a rischio 71 posti di lavoro. E’ il succo della lettera firmata dai rappresentati sindacali della San Marino Giochi in merito all’infinita controversia che sta investendo la società che gestisce la sala bingo sammarinese. Lettera spedita a tutti i gruppi consiliari.
Senza voler entrare nel merito delle polemiche, i dipendenti esprimono però forte preoccupazione per il clamore mediatico di queste ultime settimane.
“E’ da tempo che la Giochi San Marino – si legge nella lettera – è il bersaglio preferito della stampa locale. Questo è dovuto soprattutto alla classe politica sammarinese, che invece di proporre soluzioni ai vari ed importanti problemi del Paese, si diverte a prendere di mira questa azienda che ha l’unico torto di avere investito nel settore del gioco”.
“I dipendenti ovviamente non possono e non vogliono entrare nel merito delle polemiche di questi giorni, ma prendono atto con soddisfazione della posizione della azienda nei confronti di tutti coloro che hanno, in maniera strumentale e distorta, voluto diffamare una società, ed indirettamente i dipendenti, che ha ritenuto opportuno investire nel nostro Paese”.
Nella missiva i rappresentati sindacali quindi sottolineano l’importanza di questa realtà occupazionale: “I dipendenti che lavorano all’interno del Kursaal sono 71 unità (68 cittadini sammarinesi più 3 frontalieri), sono regolarmente assunti a tempo indeterminato e l’azienda ci retribuisce in modo regolare e puntuale sulla base della contrattazione sindacale”.
Tutti lavoratori che “si trovano di fronte ad una azienda con significative possibilità di ampliamento. E con i tempi che corrono non ci sembra una realtà da sottovalutare, soprattutto da parte di chi dice di lavorare per il bene di San Marino”.
La lettera dei rappresentanti sindacali termina con un invito a tutte le forze politiche ad aprire “un confronto al fine di trovare una soluzione seria e definitiva per ritrovare un clima di reciproca tolleranza e convivenza civile”.
Invito che trova il pieno appoggio del sindacato, che già nel gennaio dello scorso anno aveva scritto ai Segretari di Stato al Lavoro, Industria e Finanze esprimendo forti preoccupazioni per il futuro occupazionale dei dipendenti.
“A torto o a ragione – ribadisce il segretario della Federazione Industria della CDLS, Giorgio Felici – la politica può permettersi il lusso di inscenare interminabili diatribe su bingo e casinò, il sindacato ha invece il dovere di fare i conti con la realtà, invitando tutti a non giocare d’azzardo con 71 posti di lavoro”.