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Passepartout, luci e ombre

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Per Giorgio Felici (CDLS) l’accordo formativo che ha creato 40 nuovi posti di lavoro è giusto nella sostanza ma sbagliato nel metodo.

San Marino, 16 febbraio 2005

L’accordo tra la società Passepartout., l’Assoindustria e il Governo straordinario è giustamente salito agli onori della cronaca, vista la consistente prospettiva occupazionale. Ma perché il sindacato non c’era?

“Perché questo accordo è giusto nella sostanza, ma sbagliato nel metodo”, spiega Giorgio Felici, segretario della Federazione Industria della CDLS. “Pur ritenendo interessante tale percorso formativo e valutando positivamente il progetto Passepartout s.a, che ha portato a 40 nuovi posti di lavoro per giovani diplomati e laureati, abbiamo fatto presente al governo che questo accordo non è supportato da leggi specifiche. Tutto, insomma, è stato deciso e pianificato con la solita delibera del Congresso di Stato”.

A giudizio del segretario Industria della CDLS, accordi formativi di questo tipo “dovrebbero essere discussi ad un vero e proprio tavolo di trattativa, per definire con maggiore chiarezza opportunità e garanzie per tutti, sia per i giovani in cerca di lavoro che per le imprese. E non rappresentare invece un episodio estemporaneo come è stato con la Passepartout”.