Partecipazione da record
Migliaia di lavoratori in piazza. Sciopero generale pienamente riuscito. Ora ci aspettiamo un cambio di rotta da governo e industriali.
(foto Gasperoni)
San Marino, 16 marzo 2005
“La manifestazione di piazza più massiccia nella storia del movimento sindacale sammarinese”. Così la Centrale Sindacale commenta lo sciopero generale di mercoledì 16 marzo.
La Repubblica alle 9 si è fermata: fabbriche vuote, uffici statali chiusi o a mezzo servizio, servizi sanitari garantiti solo per le emergenze, stop ai trasporti pubblici fino a mezzogiorno, con replica nel pomeriggio dalle 16 alle 19.
Alle 9 e 15 in punto il raduno in Piazzalle Bellucci. Con striscioni, cartelli, fischietti, tamburi e slogan, il corteo ha percorso via Gino Giacomini salendo verso lo Stradone per poi entrare nel centro storico attraverso la porta del paese. Un corteo formato da lavoratori pubblici, privati, dai frontalieri e dai pensionati che ha gremito Piazza della Libertà dove hanno preso la parola i segretari generali Giovanni Ghiotti (Csdl) e Marco Beccari (Cdls).
In casa sindacale parlano di “adesione massiccia allo sciopero”, di “partecipazione da record”, ma non vogliono dare la stura al solito balletto di cifre e invitano fotografi e troupe televisive a riprendere il colpo d’occhio del Pianello. Tremila? Quattromila?
Per il segretario della CDLS Marco Beccari, non ci sono dubbi: “Mai nella storia del movimento sindacale ho visto una così grande partecipazione. Questa è la risposta a chi sottovalutava la nostra forza, a chi tentava di metterci all’angolo. E’ una risposta all’Anis che ci liquidava come antiquati e conservatori. Ma se essere conservatori significa difendere la stabilità dei rapporti di lavoro e il futuro delle nostre pensioni, ebbene siamo conservatori”.
Beccari poi ha sottolineato che “sulle riforme del mercato del lavoro, su quella previdenziale e del fisco abbiamo dato tempo al governo e agli imprenditori, ma non ci hanno mai risposto in modo soddisfacente. Per il momento di certo c’è solo la proposta al ribasso di precarizzare i rapporti di lavoro per frontalieri e sammarinesi, mentre sul fronte previdenziale si vuole passare dal sistema retributivo a contributivo, con il risultato di dimezzare le nostre pensioni. A tutto questo diciamo un chiaro e forte no, nell’interesse di migliaia di lavoratori”.
“Oggi siamo qui in tantissimi con una partecipazione da record”, ha affermato il Segretario Generale Csdl Giovanni Ghiotti davanti alla piazza gremita. “Siamo in tantissimi per rivendicare un cambiamento di metodo del governo, per dire basta alle prassi e alle azioni unilaterali che limitano il ruolo contrattuale del sindacato. E soprattutto per dare un forte impulso alla politica delle riforme e a sostegno dei rinnovi contrattuali”. Insiste Ghiotti: Rivendichiamo una riforma delle politiche del lavoro che affermi la stabilità dei rapporti di lavoro, la regolamentazione dei lavori atipici, il diritto ad un lavoro di qualità. Diciamo basta al lavoro interinale, come forma di sfruttamento vergognoso delle persone! E sulle pensioni non accettiamo salti nel buio verso sistemi e modelli che in prospettiva rischiano di produrre generazioni di poveri! Così come è urgente la Riforma del fisco, per realizzare quell’equità che manca e per la difesa dello stato sociale”.
A sciopero concluso che succederà? La risposta di Ghiotti e Beccari è identica: “Ora ci aspettiamo una svolta dal governo e dalle categorie economiche”.