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Paghe più leggere nel centro storico

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Mirko Bianchi della FCS-CDLS lancia l’allarme: c’è un uso distorto delle tariffe orarie del contratto commercio.

San Marino, 20 gennaio 2005

Nei negozi del centro storico le buste paga sono più leggere. A lanciare l’allarme è Mirko Bianchi, dirigente della Federazione Servizi della Confederazione Democratica.

“Per chi lavora nell’ambito del commercio nella zona di Città ci possono essere delle sorprese e delle anomalie in negativo nell’applicazione delle tariffe orarie, infatti qualche commercialista applica ai lavoratori, unilateralmente e sommariamente, la tariffa oraria del commercio turistico per i negozi della zona, che è più bassa rispetto a quella del commercio tradizionale”.

Il dirigente della FCS-CDLS non ci sta e punta il dito contro l’interpretazione che viene data da certi commercialisti del contratto del settore: “In maniera del tutto infondata, se un negozio è ubicato nel centro storico deve essere per forza classificato come turistico, e quindi il trattamento economico dei dipendenti declassato a stagionale”.

Mirko Bianchi avverte che “questo uso distorto del trattamento economico è già stato causa di diverse vertenze a danno di ignari commercianti che in buona fede si affidano ai servizi di questi sedicenti professionisti”.

E lancia un paradosso: “Con una tale tesi sarebbe dunque scontato e lecito pagare meno un dipendente che lavora in Città rispetto al resto delle zone della Repubblica. Ma con un simile paragone si potrebbe allora suggerire ai commercialisti italiani, che ancora non ci hanno pensato, di trattare allo stesso modo tutti i lavoratori delle città turistiche come Venezia, Firenze, Roma ed infine anche i lavoratori di San Giovanni Rotondo, che hanno avuto la ‘sfortuna’ di aver avuto come illustre ospite il buon San Padre Pio”.

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