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PA: storia chiusa

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La formula “pane e nutella” bocciata anche dal governo. In settembre il contratto pubblico va in Consiglio.

San Marino, 30 luglio 2005

Il contratto PA è una storia chiusa. Questo il succo delle dichiarazioni del Segretario di Stato agli Interni dopo il sondaggio estivo promosso dalla Federazione pubblico impiego della CSdL.

Strada in salita per la formula “pane e nutella” inventata dalla FUPI-CSdL. Il Segretario agli Interni, Rosa Zafferani, ai microfoni di San Marino Rtv ha infatti annunciato: “La trattativa per il rinnovo contrattuale si è chiusa il 25 luglio”. Porteremo in Consiglio a settembre il testo firmato dal Governo e dalla CDLS”.

Il che significa che la vicenda contrattuale è ormai una storia chiusa. E le parole dell’esponente del governo suonano anche come una bocciatura alla pretesa della Federazione della CSdL di voler firmare solo la parte normativa del contratto e respingere quella economica.

“Siamo al contratto pane e nutella”, così la Federazione pubblico impiego della CDLS aveva commentato questa pretesa il giorno dopo l’uscita del verdetto referendario. “Con la scelta referendaria, – ha rimarcato la Confederazione Democratica – la FUPI-CSdL ha inventato una curiosa quanto improbabile formula: il contratto pane e nutella. Ha cioè chiamato al voto i dipendenti pubblici con una indicazione preventiva: scartate il pane, ossia la parte economica; mangiate la cioccolata, ovvero la parte normativa. Ma è del tutto evidente che la struttura contrattuale è un corpo unico: i capitoli economici e normativi sono strettamente collegati e interdipendenti. Mettere dunque in discussione una parte significa far cadere l’intera impalcatura contrattuale”.
Tradotto: è troppo comodo pretendere di gettare via il pane dopo aver mangiato la nutella.

E sul referendum indetto dalla CSdL, già definito dalla FPI-CDLS “una presa in giro per i lavoratori della PA”, si concentrano i dubbi del governo. “Non so che validità abbia – dichiara il segretario Zafferani sempre a Rtv – in ogni caso ha votato solo un terzo dei dipendenti pubblici. Però stupisce che la FUPI- CSdL eccepisca sulla parte economica del contratto quando gli stessi identici aumenti sono stati accordati per il rinnovo dell’Azienda di Produzione e quel contratto la CSdL l’ha firmato senza alcuna remora”.

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