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Nodo controlli

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Legge antinfortuni e deficit delle ispezioni. Il sindacato da tempo chiede di potenziare il Servizio Igiene Ambientale.

San Marino, 24 novembre 2005

La legge c’è, ma viene troppo spesso ignorata. Per questo si continua a morire sui posti di lavoro. La Confederazione Democratica chiede un seria riflessione sull’applicazione delle norme antinfortuni contenute nella legge sulla sicurezza.

All’indomani dell’infortunio mortale all’ex Saces, (“una tragedia annunciata”, l’amaro commento del vice segretario CDLS, Mirco Battazza )la Federcostruzioni è tornata a chiedere un’azione congiunta di monitoraggio e controllo di tutti i cantieri. Proposta avanzata da tempo, ma sempre ignorata dalle controparti.

Eppure il nodo dei controlli, anche di fronte al dilagare del fenomeno dei subappalti, è un punto cruciale della politica della sicurezza: in 5 anni nei cantieri della Repubblica si sono verificati 560 incidenti.

E un grido dall’allarme arriva proprio dal Servizio Igiene Ambientale (Sia), che insieme alla Polizia Civile ha il compito far rispettare la corretta applicazione delle norme antinfortuni. “Mancano – ha detto ai microfoni della Tv di Stato Renaldo Renzi, uno dei responsabili del servizio – figure professionali e tecniche e manca un medico del lavoro”
Un organico, quello del Sia, che a colpi di trasferimenti e pensionamenti si è praticamente dimezzato negli ultimi anni. Da qui l’impossibilità di effettuare controlli periodici a tappeto, in grado cioè di ispezionare con efficacia tutti i cantieri aperti in Repubblica.
A quando allora un potenziamento dell’organico del Servizio Igiene Ambientale?

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