Mozione finale 14° Congresso Confederale CDLS
MOZIONE FINALE
Il 14° Congresso Confederale della CDLS, convocato nei giorni 22, 23 e 24 Marzo 2012, fa proprie le tesi congressuali, condivide la relazione del Segretario Generale Marco Tura e, a conclusione dell’ampio e articolato dibattito,
ESPRIME
soddisfazione per la partecipazione numerosa e attenta alle assemblee preparatorie e all’assise con-gressuale, a testimonianza del ruolo di riferimento che la Confederazione Democratica continua a rivestire fra i lavoratori e più in generale nel Paese, attestato anche dalla costante crescita di iscritti;
SOTTOLINEA
con soddisfazione l’attività della Fondazione Solidarietà per l’importante ruolo che sta svolgendo nelle aree più povere del pianeta e invita i lavoratori a sostenerne l’impegno;
MANIFESTA
allarme per l’infiltrazione della criminalità organizzata in alcuni settori della nostra economia evi-denziata dalle inchieste in corso e chiede alle istituzioni di contrastare questo fenomeno con norma-tive efficaci e idonei e severi controlli;
RILEVA
con preoccupazione il perdurare della crisi internazionale con l’aggravante della paralisi politico di-plomatica con l’Italia e dell’irrisolta questione black-list che sta producendo perdita di posti di lavo-ro e aumento della disoccupazione;
EVIDENZIA
una lunga situazione di stallo nelle relazioni fra le parti sociali, iniziata nel 2009 con il fallimento del tavolo tripartito, che si sta prolungando con un sostanziale blocco della contrattazione in tutti i settori tant’è che, da oltre un anno, tutti i lavoratori sono con il contratto scaduto;
RIFIUTA
la logica portata avanti dalle controparti private e pubbliche che tendono a scaricare sui lavoratori e sui pensionati il costo della crisi attraverso la comune strategia di rilanciare continuamente le richie-ste al fine di non addivenire ad alcun accordo;
RILANCIA
la politica dei redditi quale indispensabile strumento di concertazione per tenere sotto controllo la dinamica di prezzi e tariffe che in momenti di crisi come quello attuale ha un impatto rilevante sui redditi delle famiglie;
RESPINGE
l’idea della precarietà, proposta come soluzione ai problemi dell’economia e dell’occupazione e portata avanti dalle controparti private e pubbliche, nonostante che i livelli di flessibilità presenti nel nostro mercato del lavoro non abbiano eguali in Europa;
DISAPPROVA
l’introduzione di una penalizzazione fiscale riservata ai soli lavoratori frontalieri attraverso l’art. 56 della Legge Finanziaria 2010 di cui si chiede con forza il superamento al fine di garantire una parità di trattamento fra tutti i lavoratori;
RITIENE
inaccettabile una visione della Pubblica Amministrazione intesa come fonte di tutti i mali del Paese e non invece come parte integrante dello sviluppo economico e della crescita culturale;
INDIVIDUA
come snodo fondamentale per l’equità e per dare sostenibilità al bilancio dello Stato l’approvazione della Riforma Tributaria sulla base del confronto costruttivo con il Governo, tendente ad ampliare la base imponibile attraverso l’emersione di tutti i redditi, in modo che i sacrifici necessari vengano distribuiti equamente fra tutte le categorie e non pesino solo su lavoratori e pensionati;
RITIENE INDISPENSABILE
progettare un nuovo modello di sviluppo che tenga conto di una dimensione economica non più ba-sata sui vecchi pilastri del segreto bancario e dell’anonimato societario, tornando a sostenere l’economia reale e puntando sulla ricerca, sull’innovazione dei processi produttivi, sulla qualità dei prodotti e dei servizi e sulla trasparenza delle regole, anche al fine di superare il dramma della di-soccupazione che sta emergendo nel Paese;
DÀ MANDATO
ai nuovi organismi, vista l’impossibilità di raggiungere qualsiasi accordo di tipo contrattuale, di promuovere una proposta referendaria volta a garantire la rivalutazione delle retribuzioni in base alla dinamica inflazionistica al fine di salvaguardare gli stipendi, rilanciare i consumi interni e ridare fiducia al sistema San Marino. La procedura referendaria potrà essere superata solo se si sottoscri-veranno tutti i contratti collettivi di lavoro.
Serravalle, 24 Marzo 2012