1957 – 1968



A metà degli anni ’60 la CDLS decide di fare un primo bilancio e di pensare al futuro. Di qui l’Assemblea programmatica del 12 Luglio 1964 che delinea nuove rivendicazioni sul fronte degli infortuni, del settore agrario, della casa e degli assegni famigliari. Ricorda Franco Gatti “i primi anni furono un tempo di vacche grasse e pieni di entusiasmo, la partecipazione alle grandi manifestazioni fu straordinaria, ma la situazione finanziaria dell’organizzazione si era fatta insostenibile. E sottolinea Armando Foschi: i miei colleghi funzionari ed io siamo stati anche sei mesi senza stipendio. La situazione migliorò nel 1968 con l’approvazione della Legge che istituì la quota sociale obbligatoria. Ma il ’68 è soprattutto la stagione della prima contestazione globale. Anche San Marino fa i conti con la voglia di cambiamento, però senza eccessi e senza cadere in un ribellismo fine a se stesso. “Il ’68 – afferma Antonio Zanotti — ha trasformato la fase rivendicazionista del Sindacato in una strategia tesa a migliorare la contrattazione e la sicurezza sul lavoro e a incidere sulle scelte socio-economiche del Paese.
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