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Mezzo secolo da guardare: il nuovo millennio

1995 – 2006

Il 10° Congresso si celebra nel maggio del 1995 ed è incentrato sul tema della solidarietà e dell’impegno sociale. E’ l’occasione anche per dare vita alla Fondazione Solidarietà, strumento che ha reso concreto l’impegno sindacale a favore delle aree più povere del mondo. Tutto ciò che non viene donato va perduto. E’ questo lo spirito che anima il lavoro della Fondazione Solidarietà. I primi progetti sono diretti a vari paesi dell’America Latina. Dal 1998 l’impegno si concentra in due comunità peruviane: Huaycan, baraccopoli alla periferia di Lima, e Huancayo, cittadina delle Ande. Tre le direttrici di intervento: l’istruzione, la salute e il lavoro. Nella Casa di Accoglienza di Huaycan e nel Centro polifunzionale di Huancayo, oltre 500 bambini frequentano quotidianamente i doposcuola; decine di ragazzi usufruiscono di corsi pre-universitari e borse di studio; molte giovani donne sono impegnate in due centri di formazione professionale. Sul versante della salute un centinaio di operatori lavorano nel grande “Centro di salute integrale” sorto a fianco della Casa di Accoglienza e in 15 ambulatori sanitari distribuiti su un territorio di circa 50.000 abitanti.  Con il boom occupazionale degli anni ’90 irrompe sulla scena sindacale la questione frontalieri. Gli italiani occupati in Repubblica crescono in maniera esponenziale e si pone il problema della parità dei diritti contrattuali. Tutto si aggrava con l’introduzione da parte del governo italiano della doppia tassa. Tanto che il 1° ottobre 2004 centinaia di lavoratori frontalieri manifestano davanti al parlamento italiano, invocando un fisco più giusto. Sul fronte dei diritti si trova un accordo che avvia una graduale stabilizzazione contrattuale, mentre il nodo fiscale resta irrisolto. Nel 1998, dopo un lungo confronto fra sindacato e governo, vede la luce la legge quadro in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, provvedimento rivendicato con forza poiché negli anni ’90 il mondo del lavoro è stato funestato da numerosi infortuni mortali. L’11° Congresso, celebrato nel 1999, proietta la CDLS nel nuovo millennio. E’ la riforma del mercato del lavoro e i tentativi di precarizzare l’occupazione che dominano il dibattito.

La CDLS nel documento conclusivo respinge con forza “ogni possibile ipotesi di aumento della precarietà, ribadendo che devono essere superate le differenze tra lavoratori quando risultano dipendenti a San Marino”. Due mesi dopo l’11° Congresso, è un’altra proposta di riforma ad accendere la protesta: i dipendenti pubblici scendono in piazza per protestare contro la proposta di legge di riordino della Pubblica Amministrazione. Erano 15anni che i lavoratori del pubblico impiego non facevano sciopero. Negli anni 2000 si allarga il campo d’azione della rappresentanza con l’avvio dell’ASDICO, Associazione Difesa Consumatori. E’ sul terreno della trasparenza e della tutela dei cittadini consumatori che l’ASDICO caratterizza fin dall’inizio le sue battaglie. Maxi bollette, esenzione dell’IVA sui contratti delle TV satellitari, truffe sulla rete Internet, questi alcuni dei campi di intervento della nuova Associazione. Intenso l’impegno anche sul fronte dei crak finanziari, che hanno coinvolto centinaia di piccoli risparmiatori sammarinesi. Le pressioni e le numerose proteste hanno gettato i presupposti per la creazione di un fondo interbancario a tutela dei piccoli risparmiatori. I primi anni del millennio sono caratterizzati anche da una crisi della finanza pubblica che coincide con una crisi economica e reca difficoltà sul piano contrattuale.  Il 2004 è l’anno del 12° Congresso, in cui la CDLS incalza il governo sul terreno delle riforme: soprattutto quella previdenziale e quella del mercato del lavoro. Riforme che nel 2005, pur fra tensioni e polemiche, vengono approvate. a il 2004 è anche l’anno del rinnovo dei principali contratti, la cui risoluzione richiede una serie di scioperi sia generali che di categoria. Mobilitazioni che fanno ricordare, per il clima di forte tensione sociale, gli anni ’70.

Sono passati cinquant’anni da quel novembre 1957. E “quello sparuto gruppo” di uomini e donne hanno fatto diventare la Confederazione Democratica una grande organizzazione. Come allora, il vento della libertà, dell’autonomia e della solidarietà alimenta l’azione quotidiana di chi è impegnato a fianco delle donne, degli uomini, dei giovani e dei pensionati di questo paese. Per altri cinquant’anni di conquiste sociali.