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Manifestazione frontalieri: appello della CSU

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Tutti i lavoratori di San Marino sono invitati a partecipare alla protesta di mercoledì 7 luglio in Piazza della Libertà.

San Marino, 6 luglio 2004

I problemi dei frontalieri sono problemi di tutti i lavoratori. Alla vigilia della manifestazione in Piazza della Libertà, la CSU lancia un appello al mondo del lavoro sammarinese perché partecipi compatto.

“Una manifestazione con cui si vuole testimoniare il pieno sostegno dell’intero movimento sindacale sammarinese all’affermazione dei diritti dei lavoratori frontalieri. I problemi dei lavoratori non residenti – sottolinea infatti la CSU – hanno una valenza generale: la doppia imposizione fiscale e la precarietà dei rapporti di lavoro indeboliscono le condizioni contrattuali e il livello complessivo dei diritti di tutti, con conseguenze negative anche sui livelli di tutela dei lavoratori sammarinesi e residenti, e sull’intero sistema economico-produttivo”.

Ecco il testo del manifesto che promuove la protesta di mercoledì 7 luglio in piazza della Libertà.

In concomitanza con l’incontro tripartito tra Sindacato, Governo e associazioni di categoria, in preparazione dell’incontro del 9 luglio tra i Governi sammarinese e italiano sull’accordo di cooperazione, il Comitato Frontalieri ha indetto una manifestazione in Piazza della Libertà a cui sono invitati a partecipare i lavoratori di tutti i settori, anche i lavoratori sammarinesi e residenti.

In particolare, l’uscita dai posti di lavoro è prevista per le ore 16 quindi i lavoratori sono invitati a recarsi direttamente in Piazza della Libertà. Per i turnisti la fermata dal lavoro è dalle 16.00 alle 17.00. Con questa manifestazione, si vuole testimoniare il pieno sostegno di tutto il movimento sindacale sammarinese alle richieste a favore dei diritti dei lavoratori frontalieri. In particolare:

– La CSU chiede di far uscire la doppia tassazione dalla Finanziaria e di approvare in tempi brevi la legge ordinaria, così come previsto dalla convenzione bilaterale del 2002 e con abbattimenti ben più sostanziosi degli 8mila euro attualmente previsti.

– Il Sindacato invita l’esecutivo sammarinese a riconsiderare completamente la questione dei rimborsi sanitari previsti dalla convenzione del 1974, ovvero la quota di 170 euro mensili che l’ISS deve versare all’Italia per ogni frontaliere occupato in Repubblica. Dal momento infatti che i lavoratori non residenti devono pagare le tasse anche in Italia, è fin troppo chiaro che il rimborso sanitario si è trasformato in una anomalia assolutamente ingiustificabile e non prevista in nessun altro rapporto tra Italia e paesi confinanti. Pertanto, si propone di non versare più questi soldi allo Stato Italiano, ma di utilizzarli per attenuare il peso della doppia imposizione.

– La Centrale Sindacale Unitaria persegue la strada già aperta con i contratti di lavoro per la parificazione del trattamento normativo tra lavoratori sammarinesi e lavoratori frontalieri, con la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato per i lavoratori forensi occupati.

I problemi dei frontalieri, come la CSU ha ripetutamente sottolineato, hanno anche una valenza generale: infatti, la penalizzazione economica che si realizza con la doppia tassazione, e la precarietà dei rapporti di lavoro, indeboliscono le condizioni contrattuali e il livello complessivo dei diritti di tutti! Inoltre, hanno effetti negativi anche sull’intero sistema economico-produttivo, in quanto a tale sistema contribuiscono anche questi lavoratori. Una loro eventuale fuoriscita in massa da San Marino produrrebbe, nell’immediato, effetti destabilizzanti per tutta l’economia del nostro paese.

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