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Lavoro, il sindacato rilancia

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La CSU presenta una controproposta sulla riforma del mercato del lavoro. Fissato l’attivo dei quadri per il 21 febbraio.

San Marino, 1 febbraio 2005

Spedita al governo la controproposta sulla riforma del lavoro. La Centrale Sindacale ha illustrato martedì 1 febbraio alla stampa tutte le proposte per razionalizzare il mercato occupazionale.

Cinque i capitoli del documento consegnato al governo: norme sul collocamento; modalità di assunzione; lavori atipici; sanzioni; inserimento lavorativo degli invalidi.

Una lunga serie di “correzioni” alla bozza di riforma governativa che per il sindacato non tiene conto, anzi cancella, i risultati del contratto industria e artigianato siglato nel 2002.

Così parte l’invito del segretario della CDLS, Marco Beccari: “La trattativa sulla riforma del lavoro deve ripartire da quanto sottoscritto tra anni fa al tavolo contrattuale”.

Il nodo di fondo resta quello della precarietà. Il sistema socio-economico di San Marino, hanno sottolineato le organizzazioni sindacali, non deve fare i conti con la disoccupazione a due cifre come avviene in altri Paesi europei, quindi non si giustificano misure di precarizzazione del mercato del lavoro. La regola deve essere l’assunzione a tempo indeterminato, e non il suo contrario. Mentre i lavori cosiddetti atipici hanno bisogno di regole certe e di chiarezza.
“La proposta di legge del governo – afferma Beccari – introduce una flessibilità a senso unico, dimenticando che il mercato occupazionale sammarinese, con oltre 5 mila frontalieri a tempo determinato, risulta tra i più flessibili d’Europa”.

Ma le preoccupazioni sindacali non si fermano alla riforma del lavoro. Ad allungare la lista c’è anche il capitolo pensioni e quello dell’ equità fiscale.
Argomenti che saranno al centro dell’attivo generale di tutti i rappresentati sindacali di CSdL e CDLS in calendario per lunedì 21 febbraio.

Sul fronte della riforma previdenziale è in programma l’avvio (il 7 febbraio) di un confronto tecnico con le parti sociali, ma al sindacato non è piaciuto l’ordine del giorno approvato in Consiglio perché fissa alcuni punti prima ancora di avere in mano i calcoli attuariali, ovvero le future dinamiche previdenziali. Mentre sulla questione fiscale e sulle misure per rendere più equo il sistema sammarinese il governo è ancora fermo.

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