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Lavoratori usa e getta?

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Riparte lunedì 21 marzo il confronto sulla riforma del lavoro.Precarietà: i numeri sulla crescita delle imprese danno ragione al sindacato.

San Marino, 21 marzo 2005

Nel pomeriggio di lunedì 21 marzo governo, imprenditori e sindacati di nuovo di fronte per discutere della riforma del lavoro. Intanto cresce il numero delle imprese, così come l’occupazione.

Lo dicono i dati diffusi dall’ultimo bollettino dall’Ufficio di programmazione economica. Nell’ultimo anno l’imprenditoria sammarinese ha fatto registrare una costante crescita, arrivando a quota 5.084 imprese, 268 in più rispetto al 2003. Un aumento costante dal 2001 a dicembre 2004

Sempre secondo il bollettino di statistica, è il settore dei servizi a crescere di più. Oggi conta 2.076 imprese, 171 in più nell’arco di un anno. Al secondo posto si piazza il settore commercio e alberghi con 1.476 aziende, al terzo il settore manifatturiero, che conta 712 imprese. Ma con il numero più alto di dipendenti del settore privato: 6.105 lavoratori.
A seguire il settore costruzioni e impianti con 466 imprese, quello dell’agricoltura con 89 aziende e quello del credito e delle assicurazioni che ne conta 77.

Segnale positivo anche sul fronte occupazionale. Nel 2004 infatti nel settore privato sono stati creati 549 nuovi posti di lavoro, pari ad un aumento del 4.2 per cento.

Numeri che danno ragione al sindacato, che chiede una riforma del lavoro equilibrata alla realtà sammarinese. E non riforme-fotocopia.
“La ricetta della precarietà a tutti i costi è una risposta sbagliata per la nostra l’economia”, ha detto il vice segretario della CDLS, Luca Montanari, dopo lo sciopero generale di mercoledì 16 marzo, sottolineando che l’Associazione Industriali ha dettato le proprie condizioni al governo, invocando un provvedimento legislativo sulla stessa linea di quello italiano.

“A San Marino – ha detto Montanari-, non c’è disoccupazione strutturale, anzi la crescita occupazionale così come quella delle imprese non si è mai arrestata”.

E quanto a flessibilità, non siamo secondi a nessuno. “La percentuale dei neoassunti a tempo determinato – ha ricordato sempre il vice segretario CDLS – supera il 50%. Questo per effetto del frontalierato e della progressiva tendenza ad assumere con contratti a tempo anche i sammarinesi, infatti nel 2004 i precari residenti sono aumentati del 14%”.
Non basta?

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