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L’agenda 2005 tra contratti e riforme

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Il segretario della CDLS, Beccari, fa il punto sugli impegni del nuovo anno. Spiccano le vertenze di PA e industria.

San Marino, 11 gennaio 2005

Il 2005 è l’anno dei contratti di industria e pubblico impiego. Una doppia vertenza contrattuale che interessa oltre 13 mila lavoratori. Una coincidenza inedita per l’agenda sindacale.

Due rinnovi che tra l’altro arrivano dopo un triennio non brillante per l’economia sammarinese. “Abbiamo alle spalle anni, – ricorda il segretario della CDLS, Marco Beccari – di bassa crescita economica e occupazionale, anche se un timido risveglio sembra aver caratterizzato la prima parte del 2004. E di fronte al doppio negoziato il nostro primo impegno è la salvaguardia del potere d’acquisto di salari e stipendi, già messi alla prova dalle politiche di contenimento dei costi dell’Amministrazione Pubblica e da un triennio di aumenti spesso indiscriminati dei prezzi”.

Le due piattaforme di rinnovo sono già state inviate alle controparti (governo e associazioni imprenditoriali) e nelle prossime settimane si intensificheranno i contatti per aprire i tavoli delle trattative.
Il messaggio del segretario Beccari è chiaro: “La CDLS ha come obiettivo lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, attraverso la concertazione fra le parti, il confronto ed il dialogo sociale. Un confronto equilibrato, magari acceso, ma nel rispetto dei ruoli, senza quei tatticismi che spesso avvelenano le trattative e portano alla conflittualità estrema”.

Ma nell’anno che abbiamo di fronte il sindacato dovrà affrontare anche il nodo delle riforme, da quella pensionistica a quella del mercato del Lavoro.
“Sul tema della riforme – spiega il segretario CDLS – abbiamo deciso di mantenere alta la mobilitazione, pur nella consapevolezza che riusciremo a realizzare i nostri obiettivi”.

Per giovedì 13 gennaio è già in calendario un incontro con il governo sulla riforma del mercato del lavoro. “Le proposte messe in campo dall’esecutivo introducono modifiche alle norme del collocamento, ridefiniscono gli incentivi all’occupazione e disciplinano le nuove tipologia contrattuali. Da parte sindacale su molti punti c’è una forte perplessità, ma è necessario sedersi al tavolo per discutere anche in maniera serrata con il governo soluzioni che puntino al superamento degli attuali livelli di precarietà presenti nel mondo del lavoro”.

Il segretario Beccari è infine critico con l’impostazione scelta dal Congresso di Stato alla questione previdenziale. “L’inserimento nella Finanziaria delle linee di riforma pensionistica vincola oltremisura il confronto con le parti sociali. Inoltre i tempi indicati nella legge di bilancio, che prevede entro il 31 Marzo il varo della riforma, non mi sembrano realistici. Non c’è infatti ancora stato nessun confronto tecnico con i consulenti della Segreteria alla Sanità e mancano completamente i calcoli attuariali, ovvero le proiezioni per gli anni a venire sui diversi scenari previdenziali, elemento indispensabile per far partire qualsiasi processo riformatore”.

Per Beccari l’impostazione corretta è quella del cantiere aperto e della concertazione: “Va immediatamente avviato un tavolo tecnico che supporti con strumenti conoscitivi le future scelte politiche”.

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