La riscossa dei lavoratori delle poste

San Marino, 11 maggio 2004

Unità, rispetto e onestà. E’ il messaggio lanciato da Milena Felici, impiegata alle poste di Serravalle, e delegata al congresso del pubblico impiego della CDLS.

Un messaggio che riflette lo stato d’animo dei dipendenti degli uffici postali, settore che in questi ultimi tempi è più volte finito nell’occhio del ciclone a causa delle inchieste sulle affrancature gonfiate e per le proteste contro i disservizi.

“Noi dipendenti della PA – ha detto Milena Felici dalla tribuna congressuale – non dobbiamo ritenerci inutili, al contrario siamo la forza lavoro. Se noi non svolgiamo il nostro lavoro, tutto rimane inevaso. Le direttive sono necessarie, ma devono essere uguali per tutti”. Da qui l’appello all’unità: “Dobbiamo stare uniti perché uniti siamo forti, sarà retorica, ma io penso proprio che sia così. Non dobbiamo farci intimidire da persone e colleghi che alimentano il clientelismo acquisendo le posizioni più ambite, calpestando i diritti di ciascuno”.

Sul fronte rovente delle inchieste, la delegata della CDLS ha pronunciato parole molto chiare: “Chi non si comporta correttamente deve essere sanzionato come la legge organica cita e non deve essere coperto o, addirittura, premiato. Chi ruba un euro è sempre un ladro, non giustificabile dal fatto che si tratta di pochi centesimi”.

L’intervento ha poi toccato temi più squisitamente sindacali e in vista della scadenza (a fine anno) del contratto, Milena Felici si è augurata che la piattaforma del rinnovo “sia orientata non solo verso il portafoglio, ma soprattutto al rispetto dei lavoratori”. “Abbiamo molto orgoglio dentro – ha concluso – c’è chi come me è entrata in organico con regolare concorso e non con sanatorie, elezioni politiche e spinte varie. Vogliamo il rispetto incondizionato delle regole”.