La ricetta CDLS per lo sviluppo
I rappresentati sindacali riuniti a Fiorentino lanciano tre proposte: riforma della pensioni, del fisco e del mercato del lavoro.
San Marino, 11 ottobre 2004
Lo sviluppo economico passa attraverso le riforme. Tre le più urgenti: pensioni, fisco e mercato del lavoro. Si può riassumere così il documento economico CDLS approvato dai rappresentanti sindacali riuniti lunedì 11 ottobre al Centro Sociale di Fiorentino.
Documento articolato in 22 capitoli che affronta tutti i temi ancora aperti con le controparti private e pubbliche.
“Diventa di vitale importanza – recita la premessa – dare vita ad una stagione delle riforme in grado di favorire la crescita del sistema di protezione sociale, difendere il potere d’acquisto dei salari, indicare strumenti atti all’accertamento reale dei redditi, dare prospettiva al sistema previdenziale e introdurre regole certe nel mercato del lavoro”.
Una stagione delle riforme spesso annunciata da vari governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, ma mai avviata.
Per favorire la crescita economica e sociale del sistema San Marino, l’assemblea dei rappresentati CDLS rilancia quindi con forza tre precise proposte.
Riforma previdenziale: sistema misto pubblico privato.
La CDLS ritiene che nel nuovo modello il sistema pubblico a ripartizione (che si basa sulla solidarietà fra le generazioni, ovvero che chi lavora paga per chi è in pensione) deve rimanere centrale e configurarsi come primo pilastro per garantire l’ossatura del sistema previdenziale. Naturalmente per raggiungere tale obiettivo sarà necessario riflettere su precisi calcoli attuariali, quindi se e come intervenire sui parametri che concorrono a formare il sistema: età pensionabile, pensione di anzianità, anni minimi di versamento, tetto pensionistico, aliquote, anni necessari per calcolare l’assegno, lavori usuranti, periodi di riscatto.
Al tempo stesso si propone di introdurre un secondo pilastro obbligatorio di natura privata, garantito da un quadro legislativo. L’essenza di questo pilastro dovrà essere di tipo contrattuale: scaturire cioè da accordi fra datori di lavoro pubblici e privati e sindacato in modo tale da realizzare anche a San Marino la previdenza complementare, che si dovrà concretizzare nei fondi pensione collettivi. Si ricorda però che, anche alla luce degli ultimi dati sul disavanzo primario del fondo lavoratori dipendenti, è necessario intervenire subito per evitare il collasso del sistema in tempi brevi e invita il Governo ad assumersi la responsabilità di far sì che le categorie dei commercianti e degli artigiani ripianino il deficit dei loro fondi. Se i lavoratori dipendenti dovranno affrontare dei sacrifici, le categorie dei lavoratori autonomi non potranno esimersi dal mettere mano al portafoglio
Riforma fiscale: reali accertamenti dei redditi.
Nel comparto dei redditi da lavoro autonomo, societari e di impresa e dei liberi professionisti, si assiste purtroppo ad un ampio fenomeno di elusione fiscale con un livello di tassazione reale che risulta estremamente basso rispetto ai redditi prodotti; a questo preoccupante fenomeno si affianca spesso una serie di strumenti incentivanti, soprattutto indirizzati alle imprese, dei quali viene fatto un uso distorto o meramente speculativo (vedi la “defiscalizzazione” pluriennale dei redditi prodotti o il credito agevolato alle aziende).
E’ indispensabile un approccio strutturale per una riforma del sistema delle imposte al fine di raggiungere un’equità fiscale diffusa che interessi tutti. La Confederazione Democratica rivendica con decisione la necessità di procedere, in tempi brevi, ad una profonda ed articolata riforma tributaria che provveda alla rimodulazione delle aliquote in base al reddito realmente prodotto, che instauri efficaci ed innovativi strumenti per la rilevazione del reddito e che preveda sanzioni amministrative e penali per gli evasori; d’altro canto dovrà essere favorito un più chiaro e trasparente contesto normativo e fiscale che privilegi gli investitori e gli imprenditori con progetti concreti, seri, contestualizzati alla realtà economica e territoriale sammarinese.
La Confederazione Democratica ritiene che per realizzare uno sviluppo basato sull’equità fiscale si debba tenere conto di queste proposte: 1) rivedere la Legge che prevede la possibilità di “splitting” tra i coniugi, introducendo un livello di reddito massimo oltre il quale non è più ammessa tale possibilità 2) riconsiderare l’aliquota prevista per i “redditi a tassazione separata” introducendo un livello di importo massimo oltre il quale la tassazione viene aumentata; 3) rivedere, ampliandole, le detrazioni ammesse, privilegiando quelle relative a spese mediche (anche quelle alternative), di assistenza e finalizzate all’acquisto e manutenzione della “prima casa”; 4) promuovere ulteriormente il comparto della previdenza integrativa con appositi incentivi fiscali e con detrazioni di imposta più ampie e finalizzate alla creazione di una rendita futura più che al riscatto della somma accumulata 5) esentare da qualsiasi imposizione fiscale la “prima casa” di civile abitazione nella quale vi è l’effettiva e reale residenza del proprietario dichiarante; 6) prevedere un livello di tassazione crescente per i grandi proprietari immobiliari o per gli immobili intestati a società che non ne facciano un uso strumentale all’attività svolta; 7) rivedere la normativa delle agevolazioni alle imprese ed ai lavoratori autonomi, prevedendo una garanzia fidejussoria a favore dello Stato per una durata congrua e per l’entità delle agevolazioni concesse: questo per garantire gli impegni produttivi ed occupazionali assunti a fronte delle agevolazioni ottenute; 8) prevedere una quantificazione economica e con successiva tassazione (sia fiscale che contributiva) dei “benefit” concessi dalle aziende ai propri dipendenti: a titolo esemplificativo si può citare l’utilizzo di autovetture e beni mobili aziendali ed il comodato d’uso gratuito di appartamenti; 9) si richiede di regolamentare nell’ambito delle convenzioni fra Stato e istituti di credito le condizioni economiche (tassi e spese) applicate all’operazione di pre-finanziamento del prestito prima casa.
Riforma del mercato del lavoro: regole antiprecarietà
La CDLS su questo specifico argomento non rincorre soluzioni ideologiche ed è convinta che sia necessario rinnovare il quadro normativo in modo tale da affrontare organicamente la complessità del mercato del lavoro sammarinese. Tuttavia ritiene indispensabile mantenere l’avviamento al lavoro dentro il sistema pubblico ribadendo il divieto di intermediazione di manodopera e di tenere in dovuta considerazione le peculiarità del sistema. Il mercato del lavoro sammarinese, infatti, non è paragonabile con altri sistemi in quanto caratterizzato da una serie di variabili: la più indicativa è la flessibilità-precarietà dovuta ai rapporti di lavoro a tempo dei lavoratori frontalieri. I contratti a tempo determinato incidono nel settore privato per oltre il 43%, percentuale che pone il nostro Paese ai primi posti in Europa per il tasso di flessibilità nel mercato del lavoro.
Inoltre la Confederazione Democratica ritiene opportuno intraprendere procedure che assicurino un avviamento preferenziale per il cittadino sammarinese e residente; riorganizzare il sistema di collocamento e di orientamento professionale; tendere ad un collocamento mirato dei lavoratori integrando formazione orientamento e collocamento; riformare gli ammortizzatori sociali con l’obiettivo di evitare interventi a pioggia e di estenderli alle categorie di lavoratori non coperti. Oltre a questo, la CDLS propone di istituire un osservatorio sul mercato del lavoro con l’obiettivo di: individuare il lavoro nero; debellare l’abusivismo e indicare norme contro lo stesso; rafforzare il sistema dei controlli. L’impegno immediato deve essere comunque quello di regolarizzare la maggior parte possibile di lavori atipici (interinale e consulenze) che si configurano come veri e propri rapporti di lavoro subordinato.