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La crisi Titanedi è ormai una telenovela

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La Office Depot chiede ancora tempo. La FLI-CSU vuole un incontro chiarificatore con i manager dell’azienda di Dogana.

San Marino, 15 gennaio 2004

VertenzaTitanedi, l’Office Depot, la multinazionale proprietaria dell’azienda di Dogana che commercializza materiali per ufficio, chiede ancora tempo. E’ l’ultima puntata di una telenovela ormai infinta, che tiene sulla graticola oltre 70 lavoratori.

Dopo la pausa natalizia, la Office Depot ha comunicato alla Karnak, l’azienda sammarinese interessata all’acquisto della Titanedi, di avere ancora bisogno di un paio di settimane per valutare l’operazione di vendita. Ma nel frattempo la multinazionale americana ha convocato a Milano, per la giornata di venerdì 23 gennaio, tutti gli agenti della rete vendita.

Il segretario della Federazione Industria della CDLS, Giorgio Felici, allarga le braccia: “Lo stiamo ripetendo oramai da settimane: questa trattativa puzza di bruciato. La Office Depot sta al tavolo della trattativa, rimanda continuamente la chiusura dell’accordo e nello stesso tempo propone gli agenti commerciali assunzioni in altre società del gruppo. Non solo: ha chiesto di rendere operativa la società sammarinese DIPRE, che dovrà operare nello stesso settore della Titanedi. Insomma, ce n’è abbastanza per essere preoccupati”.

Per questo la FLI-CSU nei giorni scorsi ha chiesto al governo di riaprire immediatamente il tavolo del negoziato e nello stesso tempo ha invitato i manager della Office Depot a un faccia a faccia chiarificatore.

Vertenza Betacolor. Mercoledì 14 gennaio a Palazzo Mercuri, incontro tra sindacati, governo e nuova proprietà dell’azienda sammarinese specializzata nella verniciatura di profilati in alluminio. Riconfermati gli impegni dell’accordo ponte firmato alla vigilia di Natale. E cioè, assunzione, da parte della nuova proprietà, di 61 dipendenti, sistemazione degli esuberi, nuova organizzazione del lavoro. I segretari di stato all’industria e al lavoro si sono impegnati a far pervenire alle parti una bozza di accordo definitivo entro la fine della settimana. L’intesa provvisoria prevedeva la sigla di un accordo definitivo entro il 31 gennaio 2004.

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