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Interinali: l’assalto delle imprese

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La FLI- CSU denuncia una raffica di richieste in commissione di collocamento di lavoratori usa e getta. Il sindacato vota no.

San Marino, 4 febbraio 2005

Richieste a raffica di lavoratori interinali, con 14 aziende che hanno già superato i limiti delle assunzioni precarie. La Federazione Lavoratori Industria della CSU non ci sta e annuncia il voto contrario del sindacato in commissione di collocamento.

Nell’ultima seduta della Commissione di Collocamento sono state presentate richieste per il rinnovo di numerosi posti di lavoro interinale. Dai dati forniti risulta che, al 30 novembre scorso, sono 14 le aziende che hanno raggiunto e superato i novi mesi di utilizzo del lavoro interinale, limite questo fissato dal regolamento attualmente in vigore, oltre al quale per quelle mansioni svolte non può più essere impiegata questa forma di lavoro.

La Federazione Lavoratori Industria, in piena coerenza con l’accordo del 2002, sostiene la non rinnovabilità delle domande di lavoro interinale di queste 14 aziende e anche di quelle che, nel frattempo, avessero raggiunto il limite dei nove mesi, in quanto superato questo periodo, è ovvio che quelle mansioni corrispondono a posti di lavoro strutturali all’azienda, e non temporanei. Posti di lavoro che, in tal caso, vanno ricoperti da lavoratori assunti a tempo indeterminati. Un principio che per il Sindacato deve essere chiaramente sancito anche nella legge di riforma delle politiche del lavoro.

Nella stessa seduta della Commissione di Collocamento, il Segretario di Stato per il Lavoro, nel dare un’interpretazione del tutto arbitraria e strumentale del regolamento, ha sostenuto che i nove mesi sono legati al singolo lavoratore, e non alla mansione svolta, e quindi tali permessi possono essere rinnovati anche alle aziende che hanno raggiunto il limite dei nove mesi.

Se dovesse passare questa logica, il lavoro interinale non sarebbe più una componente straordinaria dell’organizzazione del lavoro – come è nella sua natura e come tale considerato nel regolamento in vigore – ma diventerebbe impropriamente un elemento strutturale a cui le aziende possono ricorrere in ogni caso e senza nessun limite, generando così foltissime schiere di lavoratori “usa e getta”.

A questa deriva di assoluta precarietà dei lavoratori, a cui la maggioranza del mondo politico e imprenditoriale vuole portare tutto il mondo del lavoro sammarinese, come dimostrano palesemente i contenuti del progetto di legge del governo di riforma delle politiche del lavoro, la Federazione Lavoratori Industria ribadisce la propria totale opposizione. In tal senso, in Commissione di collocamento, a queste richieste di rinnovo di permessi di lavoro interinale i rappresentanti del Sindacato annunciano già il loro voto contrario.

La denuncia penale CSU sul lavoro interinale.
Sempre in relazione al lavoro interinale, va ricordato che il 21 luglio 2004 la CSU ha presentato al Commissario della Legge un esposto penale denunciando – con la presentazione di prove circostanziate – la illegale applicazione del regolamento della Commissione di Collocamento, dei contratti di lavoro e delle norme di legge, nell’utilizzo del lavoro interinale.

È stupefacente che a distanza di otto mesi la magistratura non abbia ancora emesso una sentenza su una vicenda che lede palesemente il diritto ad un lavoro stabile e non precario per in primo luogo per i cittadini sammarinesi. Nell’occasione, sollecitiamo nuovamente la Magistratura a procedere celermente, provvedendo ad emettere un giudizio definitivo che metta fine a questa pratica illegale e ripristini le tutele e i diritti che con tante difficoltà e sacrifici sono stati conquistati dai lavoratori.