Insicurezza
Drammatico incidente in un cantiere edile. Il sindacato denuncia i ritardi nell’applicazione della legge antinfortuni.
San Marino, 6 aprile 2005
Torna drammaticamente alla ribalta il problema della sicurezza nei cantieri. Martedì pomeriggio un operaio 35enne è stato colpito da una trave di cemento in un cantiere della Ciarulla. Ricoverato a Cesena, versa in gravissime condizioni per un trauma alla testa.
Di fronte a questo drammatico infortunio, la Federazione Costruzioni della CSU rilancia la necessità di un’azione congiunta di monitoraggio e controllo dei cantieri. Proposta in passato non accettata dalle controparti.
Ma a giudizio della Federazione sindacale, sul fronte della sicurezza c’è ancora molto da fare. E punta il dito sulla scarsa applicazione delle norme antinfortuni contenute nella legge quadro del 1998. “A causa dello scarso impegno delle aziende e di un clima di generale lassismo e disinteresse, questa importante legge è purtroppo poco rispettata”.
La denuncia del sindacato continua poi indicando una serie di condizioni che aumentano il rischio lavoro-infortuni: “Sempre più spesso gli operai dei canteri edili sono costretti a operare in condizioni di estrema fretta, per via di termini di consegna o di finitura dei lavori troppo serrati, a discapito della corretta esecuzione dell’attività lavorativa e dell’applicazione di tutti i sistemi e le prassi di sicurezza. Inoltre, con sempre maggiore frequenza, nei cantieri edili si registra la presenza di manodopera ‘anomala’ e la stessa esecuzione dei lavori non sempre avviene nel rispetto delle direttive emanate”.
“L’ennesimo grave incidente avvenuto alla Ciarulla – continua la Federazione Costruzioni – deve spingere le autorità preposte e tutti i soggetti interessati ad attivare immediatamente azioni congiunte di informazione e formazione per i lavoratori sulla sicurezza nei cantieri edili”.
Da qui la precisa richiesta di “un’azione costante degli organi preposti ai controlli” e il rilancio della proposta di “un’ azione congiunta di monitoraggio dei cantieri”.
“Su queste necessità – spiega il sindacato – non ci può essere più alcuna reticenza da parte delle associazioni di categoria, pena il ripetersi di incidenti che, nell’edilizia, sono spesso molto gravi e tali da mettere a rischio la vita delle persone”.
Infine la Federazione Costruzioni si appella alla magistratura affinché venga fatta “piena luce sulla dinamica e sulle cause dell’incidente, e affinché vengano accertate e perseguite adeguatamente le eventuali responsabilità”.