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Infortuni, procedimenti penali troppo lunghi

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Incontro governo-sindacato giovedì 15 aprile sulle problematiche della legge sicurezza sul lavoro.

San Marino, 14 aprile 2004

Restano ancora troppo lunghi i procedimenti penali per infortuni sul lavoro. E’ questo uno dei problemi in discussione giovedì 15 aprile nell’incontro tra governo e sindacati sulla legge sicurezza.

In occasione di questo incontro, fissato alle ore 16 presso Palazzo Mercuri, i segretari generali della CSU hanno inviato al Congresso di Stato una lunga nota per evidenziare i problemi che restano ancora aperti dopo l’approvazione della legge quadro sulla sicurezza (legge 31/98).

Pur prendendo atto delle nuove nomine di magistrati e delle ultime norme in materia di ordinamento giudiziario, i segretari sindacali sottolineano che i “i tempi di definizione dei procedimenti penali per infortuni sul lavoro restano troppo lunghi, tant’è che molti di tali provvedimenti sono andati in prescrizione per decorrenza dei termini”.
La CSU torna quindi a rimarcare l’assoluta necessità di organizzare il Tribunale “in modo che tutta la materia riferita alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro venga affrontata con la migliore efficienza e competenza, onde non vanificare il carattere deterrente delle norme”.
Al tavolo del confronto il sindacato tornerà anche a chiedere un “articolo di carattere procedurale straordinario in modo che i tempi di prescrizione decorrano con modalità diverse da quelli attuali”.
Non solo: va previsto anche “un meccanismo giuridico che consenta a terzi e in particolare ad un ente pubblico come l’ISS di poter recuperare le somme spesso ingenti derivanti da infortuni o malattie professionali”.

Altri punti presenti nella nota sindacale riguardano l’attuazione della legge attraverso l’emanazione del Decreto attuativo relativo ai “criteri esplicativi circa l’organizzazione delle emergenze e del pronto soccorso” e quello sui “parametri degli ambienti di lavoro”; inoltre si chiede di affrontare il nodo della depenalizzazione dei reati previsti originariamente dalla legge quadro, la verifica del decreto sulla sorveglianza sanitaria e di evitare distorsioni riguardo all’idoneità specifica del lavoratore a seguito di infortunio o malattia professionale.

La lettera della Centrale sindacale si chiude segnalando un altro problema di carattere organizzativo: la verifica dell’organico del servizio Igiene Ambientale e degli altri organi coinvolti nelle indagini, perché questi servizi hanno subito in questi anni significative riduzioni di personale.