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Industria, contratto in pillole

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Martedì 12 ottobre parte la maratona di 200 assemblee nelle fabbriche. Ecco tutte le proposte.

San Marino, 12 ottobre 2004

Parte la maratona di 200 assemblee nelle fabbriche per il nuovo contratto. Da martedì 12 a giovedì 15 ottobre in calendario i primi 28 appuntamenti. La Federazione Industria della CSU si confronta così con oltre 6 mila lavoratori.

Sono otto i capitoli centrali della piattaforma FLI-CSU, che punta ad ampliare il fronte dei diritti e combattere la precarietà.

Ecco in pillole tutte le proposte.

Politiche economiche. Poiché il settore industriale è uno dei pilastri dell’economia del paese, si chiede di favorire gli investimenti e le misure di agevolazione alle aziende già esistenti puntando particolarmente sulle tipologie di produzioni ad alto valore aggiunto e che si indirizzano sull’innovazione tecnologica e la ricerca. Nel ribadire che il costo del lavoro non è elemento determinante per la competitività e il costo del prodotto, si sottolinea che le spese per gli immobili, gli impianti e le materie prime incidono in maniera più rilevante.

Politiche del lavoro. Si rivendica l’emanazione di una legge che recepisca le norme previste nel rinnovo contrattuale dell’industria e artigianato del 1 dicembre 2002, con le necessarie precisazioni ed integrazioni. Nella stessa legge vanno rese più severe le sanzioni per il mancato rispetto delle norme sul lavoro, prevedendo maggiori poteri per gli organi ispettivi, i quali dovranno essere potenziati per consentire controlli adeguati

Lavoro interinale e precarietà. Va prevista la verifica, anche da parte del sindacato, dei motivi che consentono le assunzioni a tempo determinato e/o interinali, e tale documentazione deve essere essenziale per il rilascio del nulla-osta da parte dell’Ufficio del Lavoro. Il ricorso al lavoro interinale va fortemente limitato e solo previe verifiche sulla disponibilità di iscritti alle liste di collocamento. I lavoratori interinali devono avere il medesimo trattamento dei lavoratori assunti.

Frontalieri. È urgente risolvere le problematiche fiscali attraverso un accordo bilaterale tra San Marino e Italia, che comprenda anche la questione sanitaria. Circa il trattamento normativo, si chiede la trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro per tutti i lavoratori frontalieri, salvaguardando la priorità occupazionale per sammarinesi e residenti.

Sicurezza e salute. Prevedere armonizzatori sociali per le malattie di lunga durata e per quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro per motivi di salute, e non siano immediatamente ricollocabili.

Sostegno alla famiglia. Si richiede la retribuzione dei congedi parentali previsti dalla legge n. 137 del 2003, attraverso l’indennità economica per malattia. Si richiede altresì: di estendere i premessi retribuiti ai lavoratori con parenti non autosufficienti entro il 2° grado di parentela; il diritto al part-time a uno dei genitori con figli di età inferiore ai sei anni; il diritto all’aspettativa e al part-time per esigenze familiari ai lavoratori a tempo determinato; orari flessibili per esigenze familiari.

Parte economica. Corresponsione di arretrati pari al 0,4% dal 1/01/2003 e dello 0,3% dal 1/1/2004. Rivalutazione degli scatti di anzianità sulla base della dinamica salariale. Per tutti i lavoratori con almeno 10 anni di servizio, si chiede la maturazione di un ulteriore scatto di anzianità.
Circa l’aumento economico, la richiesta è pari al 3.50 %.

Durata del contratto. Validità triennale del contratto, a decorrere dal primo gennaio 2005.

 
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