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In negozio va di moda il nero

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Commesse truffate: l’azienda chiude e non paga. E nei centri commerciali troppe irregolarità.

San Marino, 22 dicembre 2004

Senza stipendio e senza lavoro: commesse in un negozio di abbigliamento di un centro commerciale truffate dal datore di lavoro. E la CDLS punta il dito contro il precariato nel settore commerciale: sono decine i casi di lavoratrici non in regola.

Il caso va in tv. Così racconta una lavoratrice ai microfoni di San Marino Rtv: “Ho lavorato due mesi, come commessa, in un negozio d’abbigliamento di un centro commerciale e non sono stata pagata. Il giorno in cui dovevo ritirare le due mensilità di stipendio ho trovato la saracinesca del negozio chiusa. E del proprietario – italiano – neanche l’ombra”.

Una truffa in piena regola, insomma. Secondo Mirko Bianchi, della Federazione Servizi CDLS, è difficile riuscire a risolvere problemi di questo tipo: “Per rintracciare i proprietari è innanzitutto necessaria una rogatoria e ciò comporta una enorme dilatazione dei tempi, senza contare che non v’è certezza di recuperare qualcosa”.

Ma al di là di questi casi limite, Bianchi denuncia le troppe irregolarità diffuse in questo settore: “Sappiamo di svariate decine di casi, che accadono soprattutto nei centri commerciali, dove le commesse spesso non sono in regola”.

E in vista della ripresa del confronto sulla riforma del mercato del lavoro (in agenda il 13 gennaio), la CDLS rimarca la necessità di arrivare ad una razionalizzazione del nostro mercato del lavoro attraverso il superamento della precarietà, l’attenzione ai diritti di chi lavora, la trasparenza e le pari opportunità di accesso al mondo del lavoro.