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Il mondo del lavoro non può essere una Cenerentola

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Primo Maggio 2004: il segretario CDLS, Marco Beccari, chiede un confronto per affrontare i problemi veri del Paese.

San Marino, 30 aprile 2004

“Ma nell’agenda della politica sammarinese che fine hanno fatto i problemi del lavoro?”. A lanciare questo interrogativo, in occasione della festa del Primo Maggio, è il segretario della CDLS, Marco Beccari.

“Da sempre il sindacato è abituato a metter in campo i problemi veri delle persone e a chiedere risposte concrete. Non più di una settimana fa abbiamo scritto al governo per chiedere l’apertura del confronto su temi cruciali per la vita di migliaia di lavoratori e pensionati: mi riferisco al nodo delle pensioni, alla diffusione della precarietà nel mercato del lavoro, all’ingiusto taglio fiscale delle buste paga dei frontalieri, al problema dell’equità fiscale. Confronto che purtroppo resta ancora fermo al palo”.

Eppure, prosegue Beccari, “questo Paese ha estremamente bisogno di un forte e articolato dialogo sociale per approdare con rapidità a soluzioni condivise dalle parti. Sul fronte della riforma previdenziale i numeri parlano chiaro, il rapporto tra lavoratori e pensionati lentamente, ma inesorabilmente, si è avvicinato al punto in cui il saldo tra entrare e uscite andrà in rosso, mentre il tasso di crescita occupazionale negli ultimi due anni si è ridotto del 75%, rimarcando così lo squilibrio del sistema. Da mesi poi si discute della precarietà nel mercato del lavoro, precarietà introdotta con l’uso spesso distorto delle assunzioni interinali e dei contratti di consulenza, dimenticando che invece nei contratti di lavoro privati esistono regole chiarissime che tutelano la dignità dei lavoratori e insieme il bisogno di flessibilità delle imprese”.

Il segretario della CDLS punta il dito sulla doppia tassazione dei redditi frontalieri: “Anche qui attendiamo ormai da troppo tempo delle risposte concrete. Il trattamento fiscale introdotto dalla legge finanziaria italiana è sbagliato perché crea profonde disparità di trattamento all’interno del nostro mercato occupazionale. Per questo il governo sammarinese, nell’ambito della vertenza economica aperta con l’Italia, deve far valere gli impegni internazionali sottoscritti due anni fa in merito alla doppia imposizione, ossia un nuova proroga in attesa di una legge ordinaria che affronti con più equità il tema delle fiscalità del lavoro frontaliero. E la bussola dell’equità – conclude Beccari – deve ispirare anche la politica di risanamento e di sviluppo. Invitiamo ancora una volta il Congresso di Stato e l’intera classe politica a non innescare sacrifici contributivi e contrattuali a senso unico. A quando, ad esempio, un a riforma fiscale capace di far pagare le tasse fino all’ultimo euro anche a imprenditori, commercianti, avvocati e commercialisti?”

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