Il congedo del comandate Gattei
Dopo la delibera del Congresso di Stato che ha deciso un nuovo cambio al vertice della Polizia Civile.
San Marino, 2 aprile 2004
Il Comandante della Polizia Civile, Gabriele Gattei, nella giornata di venerdì 2 aprile ha incontrato la stampa per fare un bilancio della sua attività alla guida degli agenti di polizia.
In seguito a una delibera del Congresso di Stato infatti, Gattei deve lasciare il timone ad Albina Vicini, in attesa che venga scelto un nuovo Comandate in base agli esiti di un concorso pubblico.
Ecco, passo passo, il lungo congedo di Gabriele Gattei.
“In questi giorni, con la massima serenità d’animo e il massimo rispetto per le decisioni degli organi istituzionali, quale umile servitore di questa Repubblica, mi accingo a lasciare, facendo semplicemente un passo indietro, ciò che non è mai stato mio. Ricordo infatti che in questo ruolo di responsabile pro-tempore di questo Comando mi ci sono trovato per caso e senza mai averlo cercato e né tanto meno sognato, poco più di un anno fa, peraltro senza possibilità di rinuncia alle responsabilità che mi derivavano per legge, e comunque sempre ben consapevole sia della precarietà e delicatezza della posizione, nonché del fatto di non essere assolutamente in possesso dei titoli previsti per ambire in qualsiasi modo alla ricopertura in ruolo del delicato incarico. Per questo motivo, anche per una sorta di tutela e rispetto, se non altro degli oltre 70 uomini e donne dipendenti e delle loro famiglie, avrei gradito e gradirei meno clamori o rumori, attorno a questa istituzione, che ricordo, è uno dei tre corpi di polizia di uno Stato: di questo Stato”.
Gabriele Gattei prosegue sottolineando che “in questo periodo, in cui mi sono veramente onorato di dirigere e rappresentare questi uomini e donne del Corpo, posto che se qualche iniziativa di un certo spessore ho preso, ho iniziato solamente dai primi di agosto 2003 (in precedenza pareva giungesse da un momento all’altro il nuovo Comandante), ho potuto toccare con mano, da un nuovo e privilegiato punto di osservazione, che la quasi totalità e comunque almeno il 90% di questi, è rappresentato da personale veramente preparato, motivato, e inoltre con alto senso dello Stato e delle proprie responsabilità. Dico questo in ragione delle numerose attività svolte, in larga parte contenute nel bilancio di fine d’anno 2003 e riassunte nel corso di una conferenza stampa di gennaio u.s. dal Dipartimento di Polizia, e comunque quasi sempre (esclusi evidentemente i casi di mancata nostra informazione per motivi di inopportunità), resi noti dalle Vostre testate. Tutto questo lavoro, si badi bene, lo si è fatto in condizioni di precarietà di personale, impostando criteri di mobilità interna, privilegiando ora l’una o l’altra emergenza a seconda del momento, e grazie alla abnegazione di molti che hanno forse troppo spesso sacrificato gratuitamente il proprio tempo libero per offrire la loro piena e preziosa collaborazione. Ritengo con orgoglio che il Corpo abbia ottemperato al proprio mandato con puntualità, professionalità e dedizione, gestendo non soltanto l’ordinario, ma anche lo straordiario, senza mai tralasciare, se non in casi sporadici ed eccezionali, un solo impegno o un servizio. Una perla che appena un anno fa appariva impossibile da cogliere ma che ora può dirsi recuperata, è il raggiungimento del promesso azzeramento di arretrato in tema di indagini e rapporti nel campo degli Infortuni sul Lavoro, di cui ricordo la grave denuncia delle organizzazioni sindacali per diversi casi di caduta in prescrizione dei corrispondenti reati penali. La meta è veramente vicina, e in concomitanza con la Delibera del Congresso di Stato del 22 aprile 2003, che riferiva sul grave problema e annunciava l’inizio di una nuova sensibilità, giaceranno in attesa di consegna non più di 3 /forse 4 pratiche. Ricordo, solo per scrupolo alcuni dati: un anno fa si registravano casi in sospeso addirittura dall’anno 2000; dall’impostazione del nuovo modello organizzativo, ovvero da agosto/settembre 2003, sono stati completati e consegnati alla Magistratura, oltre 20 rapporti giudiziari, conclusivi di altrettante indagini. Posso dire che un simile modello di recupero arretrati, è stato introdotto, con risultati positivi, anche nel campo degli incidenti stradali che viaggiano anch’essi verso l’azzeramento dell’arretrato”.
“Sono stati organizzati – è sempre il comandate Gattei che parla – corsi di formazione e altri sono in cantiere, con progetti e proposte mirate e calibrate sulle reali esigenze del Corpo. Sono inoltre in arrivo nuovi mezzi, non solo per la mobilità del personale sul territorio, ma anche computer e applicativi informatici specifici, che daranno una accelerazione in tema di costante miglioramento della qualità del servizio erogato alla collettività, lanciando solo un piccolo sassolino di quello che potrà essere il futuro prossimo in tema di una organizzazione più che mai viva, che vuole essere all’avanguardia in tema di garanzie, di qualità e di economicità del prodotto finale, che appunto, altro non è che il miglior servizio possibile di una struttura dello Stato ai Suoi Cittadini.Spero caldamente si possa dire che da domenica 4 aprile a chi assumerà le funzioni che per un breve ma intenso momento mi sono onorato di gestire, lascio un Corpo forse non migliore, ma mi auguro non peggiore rispetto a quello che mi sono trovato fra capo e collo un anno fa. A mio modo di vedere, se risultati ci sono stati, sicuramente il merito ed il mio personale e sentito ringraziamento va a tutti i componenti che per qualche tempo mi sono gloriato di definire “i miei ragazzi”; quelli che, per usare una frase ricordata da molti con affetto “quando lo Stato ha bisogno di loro, ci sono, eccome”. Personalmente, mi sono semplicemente limitato ad incoraggiarli, a rendergli merito dei risultati raggiunti, creando le condizioni per la riacquisizione di una certa fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità, doti delle quali mi era parso di capire fossero forse carenti e assetati. Ho cercato e mi sono sforzato, seppure indegnamente e nonostante le mille difficoltà, di dare il massimo. Se mai avessi commesso errori, e sicuramente saranno stati parecchi, sicuramente l’ho fatto in buona fede, preso da problemi forse non proprio alla mia altezza. Ho cercato di ricostruire fra i “ragazzi”, non so fino a che punto possa esserci riuscito, un modello vicino alla grande famiglia che nel lontano febbraio 1973 avevo trovato nell’allora Corpo dei Vigili Urbani, di cui ricordo con molto affetto e ringrazio con questa ghiotta occasione, per i segni indelebili lasciati da ciascuno nel DNA di questa istituzione, molti colleghi di cui alcuni purtroppo non sono più di questo mondo, mentre tantissimi altri si stanno godendo la meritata quiescenza e mi onorano della loro amicizia e rispetto. In quella grande famiglia era iniziata ed è maturata la mia avventura in questo meraviglioso mestiere, avventura che in ogni caso avrà termine fra circa 500 giorni per un pensionamento che mi auguro possa essere lungo e sereno, e soprattutto sarà pieno di cari ricordi. I miei personali auguri allora alla Dott.ssa Albina Vicini che mi solleverà da questo peso a partire da lunedì prossimo 5 aprile 2004 (è appena arrivata la delibera via fax), e con la quale, nel bene e nel male, ho collaborato per tanti anni e della quale mi metterò umilmente al servizio, seguendo un percorso già tracciato; e auguri fin da ora anche al nuovo Comandante, chiunque esso sarà, che uscirà vincitore dal prossimo concorso pubblico deliberato dal Congresso di Stato nella seduta del 22 marzo”.
“I miei personali ringraziamenti – è la conclusione del comandante – vanno anche agli Ecc.mi Capitani Reggenti che si sono avvicendati nel periodo, e altresì alle alte cariche dello Stato ed a tutti i Funzionari con i quali sono stato molto spesso, devo dire in un clima di reciproca stima e considerazione, in contatto per motivi di lavoro”.