1. Home
  2. CDLS
  3. News
  4. Archivio News
  5. Globalizzare i diritti dei lavoratori

Globalizzare i diritti dei lavoratori

0

I vice segretari della CDLS, Battazza e Montanari, partecipano ai lavori del 18° congresso dei Sindacati internazionali (CISL).

San Marino, 7 dicembre 2004

La concorrenza della Cina si batte anche con più… sindacato. Il tumultuoso sviluppo industriale cinese è uno degli argomenti in discussione al 18° Congresso dei Sindacati Internazionali (CISL) riunito a Yamakazi, nel sud del Giappone.

Il tema, e insieme la sfida, del congresso è : globalizzare la solidarietà
Ai lavori congressuali partecipano anche i due vice segretari della Confederazione Democratica, Mirco Battazza e Luca Montanari.

E più sindacato e più diritti per i lavoratori è la risposta allo sviluppo spesso senza regole e senza controlli dell’economia cinese. “Dal congresso dei Sindacati Internazionali – spiegano Battazza e Montanari – si è alzata con forza la richiesta di sostenere in Cina uno sviluppo sindacale libero ed autonomo, affinché si possano tutelare quantomeno i diritti fondamentali dell’uomo e formare i principi fondamentali della contrattazione collettiva”.

Con questo 18° Congresso si decide la nascita di un sindacato internazionale più grande, con l’unificazione fra la CISL internazionale e il CMT, sindacato di ispirazione cristiana.
“Non si tratta – continuano i vice segretari della CDLS – di un semplice processo burocratico, ma di dare forma a un nuovo soggetto sindacale che faccia della globalizzazione della solidarietà e dei diritti i propri valori essenziali ed il proprio programma di azione. Di fronte a una globalizzazione selvaggia, senza regole e controlli, diminuiscono i diritti, le protezioni sociali e nei paesi dove questa globalizzazione assicura sviluppo non afferma però libertà sindacali e democrazia. La nuova frontiera dell’impegno sindacale è dunque quella di creare un nuovo equilibrio internazionale fra diritti e mercato. Questo significa anche difendere le micro-economie come quella sammarinese, più esposte e più fragili di fronte alle sfide e alle contraddizioni dell’economia mondiale”.