Gemelli diversi
Anis e Osla divisi sullo stesso contratto. La vertenza industria spacca il fronte delle associazioni imprenditoriali.
San Marino, 13 maggio
Per l’Anis il sindacato è brutto, sporco e cattivo. Per l’Osla è serio e responsabile. Attorno alla trattativa per il rinnovo del contratto industria si sta giocando anche una partita tutta interna al fronte padronale.
Ala dura contro ala morbida? Rigidità contro disponibilità?
Al di là dei fin troppo facili schematismi, sullo stesso contratto le due associazioni imprenditoriali parlano linguaggi molto diversi.
Ecco cosa ha dichiarato l’Osla ai microfoni di San Marino Rtv.
“Non ci sono posizioni così distanti, riteniamo la piattaforma sindacale seria e responsabile senza aspetti demagogici o di rivendicazionismo puro e semplice”, parola del presidente del gruppo industria dell’ Osla Giuseppe Della Balda, che ha aggiunto: “Se troviamo una convergenza sulla parte economica il contratto si firma”. A spaccare il fronte imprenditoriale, è in primis la questione frontalieri. Per Della Balda “se un dipendente è legato da anni a una azienda mantenere l’ indeterminatezza è sbagliato. Dopo 5 anni di rinnovo anno per anno si deve passare all’assunzione a tempo indeterminato. Non comprendiamo la resistenza Anis”. Per l’Osla l’unico scoglio sembra essere quel 3,5 per cento di aumento salariale chiesto dai sindacati. Disposti in questo senso a un compromesso accettabile, magari l’inflazione, pari all’1,9% e qualche passettino in avanti.
Questa la replica dell’Anis
Sul sito San Marinio Web l’Associazione guidata da Carlo Giorgi si limita a prendere atto della spaccatura, senza però nascondere l’irritazione della scelta (troppo autonoma?) dei cugini. “Noi abbiamo informato sempre puntualmente le associazioni di categoria sugli sviluppi del tavolo di confronto. E proprio per questo riteniamo che fosse necessario che anche l’Osla ci informasse sulle proprie iniziative. E’ certamente legittimo che un’associazione di categoria si muova autonomamente in virtù delle indicazioni dei propri associati. Come va sottolineato, d’altronde, che la eventuale sottoscrizione del contratto avrà efficacia per i soli iscritti all’Osla”.
Quindi l’Anis torna a picchiare sul tasto della competitività, applicando al negoziato contrattuale la teoria di Darwin: solo il più forte vince.“Certo è – afferma l’Anis – che lo scenario internazionale che ci mostra una selezione fortissima tra le imprese, all’interno della quale solo le migliori sopravvivono, ci impone scelte condivise che possano consentire la ricerca della massima competitività. Ricordiamo che martedì scorso è stato annunciato da Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio, che il PIL della provincia di Rimini negli ultimi tre anni ha subito una forte flessione arrivando a un tasso di crescita dello 0,5% nel 2003”.
E’ una tirata d’orecchi al sindacato o agli amici dell’Osla?.