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Fumata nera

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L’assemblea dei delegati FLI-CSU boccia il documento del governo sul contratto industria. Da lunedì 11 luglio ripartono gli scioperi.

San Marino, 9 luglio 2005

Nuovo stop al contratto industria. L’assemblea dei delegati FLI-CSU, riunita nel pomeriggio di sabato 9 luglio, ha respinto a larga maggioranza l’ultima mediazione del governo. Da lunedì 11 luglio nuovi scioperi, ma senza blocchi.

I delegati della Federazione Industria hanno definito ancora insufficienti le proposte avanzate dal govenro nella notte di venerdì 8 luglio sui temi della precarietà. In particolare, sull’applicazione del tempo determinato restano ancora troppe maglie larghe che non tutelano i lavoratori sammarinesi e residenti, mentre le assunzioni interinali non sono ancora sufficientemente regolamentate.
Così il rischio è che si faccia uscire la precarietà dalla porta, per poi farla rientrare dalla finestra.

Altro elemento di contrarietà, pur a fronte di una offerta economica attorno a un più 2.6%, è il mancato aumento dello scatto di anzianità.

“E’ stato un no molto sofferto, ma estremamente ponderato”, afferma il segretario industria della CDLS, Giorgio Felici al termine dell’assemblea. “Dopo una settimana di scioperi e di estenuanti trattative è emerso un orientamento negativo soprattutto sul fronte della tutela diritti dei lavoratori sammarinesi e residenti. In modo molto netto, l’assemblea dei lavoratori ha considerato il documento del governo ancora troppo carente in materia di regole anti-precarietà”. I No sono stati 80, 49 i Si e 2 gli astenuti.

A questo punto gli scioperi continuano. L’assemblea della FLI-CSU ha deciso di riprendere la mobilitazione a partire dalla giornata di lunedì 11 luglio.
Sono previste astensioni dal lavoro, ma senza blocchi stradali nelle aree industriali.

Dopo questo ennesimo nulla di fatto, la Federazione Industria della CSU non esclude comunque che nei prossimi giorni si possano firmare accordi separati con le associazioni degli imprenditori.
Non è infatti un mistero che il fronte padronale non sia mai stato compatto al tavolo della trattativa contrattuale. Di fronte alla linea dura messa in campo dall’Anis, non sono infatti mancate interessanti aperture da parte dell’Osla: aperture in direzione sia delle tutele normative che delle offerte economiche. Così come alcune importanti aziende associate all’Anis sono pronte a rompere il fronte della fermezza, avanzando ai consigli di fabbrica proposte di accordi interni.

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